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Cronache dal Granducato: lavori pubblici all'Elba - La strada longonese, vigilanza (3^ parte)

Scritto da  Marcello Camici Lunedì, 24 Novembre 2014 11:30

Le magistrature comunitative di Portoferraio e Longone ottenuta l’erogazione dell’ingente somma di denaro da parte delle Regie Casse pari all’ammontare alla metà del totale,non operano secondo le norme e le leggi vigenti.
L’Imperiale e Regio Governo è determinato nel voler costruire la strada Longonese ma è molto attento e, vigilando, scopre che i Periti delle Strade, i quali sono dipendenti impiegati nelle magistrature comunitative, non osservano norme e regolamenti: in questo caso chiedono ai Cottimanti emolumenti a loro non spettanti.
E’ quanto si apprende dal documento che segue (una lettera scritta dall’Uffizio dei Fossi di Pisa al Cancelliere Comunitativo dell’Elba):

“N.1078
Ecc.mo Signore
Dopochè con la Legge dè 16 settembre 1816 è stato assegnato ai Periti Comunitativi un appuntamento fisso,è chiaro che essi non hanno più diritto ad emolumento di sorta alcuna per cui come prescrive la Circolare di questo Uffizio l’Articolo 15 della Scritte di accollo di Strade Comunitative che poneva tali emolumenti a carico dei Cottimanti non deve ulteriormente avere luogo.Poichè pertanto anche il Perito di codesta Comunità gode un onorario fiso,la disposizione accennata è e deve essere loro applicabile in tutti i casi e nella scritta di Cottimo della Strada Longonese deve tal articolo essere cancellato.
Tanto in replica alla pregiatissima sua degli 8 andanti e mi confermo con la solita stima
Di VS Ecc.ma
Pisa. Dall’I. e R. Uffizio dei Fossi
Lì 14 settembre 1818
Dev.mo serv.re
Per il Provv. Assente in Servizio
A. Bernardi S. Provveditore”

(Corrispondenza con Uffizio Fossi di Pisa dal 1817 al 1818. C65.carta 419.ASCP)

 

Il richiamo al Cancelliere dell’Elba all’osservanza della legge e la vigilanza,sono tali tale che si arriva alla sospensione della stipulazione del contratto.
E’ quanto si apprende dal documento seguente(lettera scritta dall’Uffizio dei Fossi di Pisa al Cancelliere Comunitativo dell’Elba):

“N. 1248
Ecc.mo Signore
Respingo a VS Ecc.ma ma in duplice Originale i due Contratti d’Accollo per i previsti restauri e mantenimento della Strada Longonese in codesta Comunità muniti della mia approvazione rispetto all’altro tratto che dal Confine di Portoferraio conduce alla Comunità di Longone,se le è stato dall’Architetto delle RR Fabbriche avvertito esservi incorso qualche errore nella Perizia,ha fatto benissimo di sospendere la Stipulazione del Contratto e farà bene a farlo debitamente verificare e darmene esatto conto.
Né ad altro richiamandomi la pregiatissima sua dei 18 corrente mi confermo con la solita distinta stima
Di VS Ecc.ma
Pisa. Dall’I.e R. Uffizio dei FossiLì 21 ottobre 1818
D.mo serv.re
Antonio Rennari”

(Idem come sopra.C65.Carta 440.ASCP)

 

Qui termina il carteggio sui lavori pubblici per la costruzione dell’importante via di comunicazione detta strada Longonese. Tutte le questioni, i problemi che nacquero furono risolti.
Oggi, la strada Longonese che percorriamo, è figlia dell’opera pubblica che il Granducato di Toscana portò a termine duecento anni orsono.

 

Marcello Camici
ASCP.Archivio storico comune Portoferraio

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