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I bambini parlano con gli “scarabocchi”

Scritto da  Italo Bolano Lunedì, 22 Dicembre 2014 09:05

 

Prendeteli sempre in considerazione, è un loro primo vocabolario: piano piano vi riveleranno le cose che vogliono, le cose che a loro piacciono e il desiderio di cominciare a costruire le loro idee.
Questi segni simbolici lentamente presenteranno forme più chiare e parleranno il linguaggio più bello, quello più spontaneo e vero, solo quello interiore Picassoancora non condizionato per scopi vari.
Mi rivolgo ai genitori e agli insegnanti affinché facciano esprimere i bambini il più possibile, oltretutto è assai terapeutico.
Ma quello che è più bello è lasciarli operare liberamente e spontaneamente come da adulto cercherà sempre di fare il vero artista anzi, spesso, per ritrovare questa vitalità pura, semplice e simbolica dovrà fare un percorso a ritroso.
Picasso dichiarerà: “La migliore opera d’arte sarebbe quella di un bambino se avesse la coscienza”. Ed anche : “Mi ci sono voluti molti anni per disegnare come Raffaello, mi ci è voluta una vita per dipingere come i bambini”.
Inoltre è bello avvicinarli alle opere d’arte e ai musei: non dimentichiamo il dovere di educarli al bello, scopriranno un’altra vita.
Così anche i musei, spesso chiusi al loro interno, apriranno la fantasia dei bambini al bello.
L’Italia, che possiede il 65% delle opere d’arte di tutto il mondo, avrebbe potuto vivere di solo Crocifissioneturismo: e l’Elba? Ma questo è un altro argomento.
E’ stato detto giustamente che l’arte è il miglior rimedio alla corruzione della coscienza.
Educate all’arte e con l’arte i bambini!
Tornando alla prima espressione dei bambini, per chi sa leggere, significa anche capire il bambino. Nei miei lunghi anni di insegnamento sono stato anche per un paio d’anni alle Scuole Medie. Insegnavo arte ma studiavo anche i bambini dai loro disegni, dai temi che dovevano rappresentare.
Una volta un bambino disegnò la famiglia mettendo ad ogni componente un testa di animale. Poi conoscendo i genitori e capii meglio...
Educando all'arte e con l'arte si ottengono sempre buoni risultati.
A Celle, vicino a Prato, uno dei Musei d'Arte Ambientale più grande d'Europa, sono stati organizzati interessanti laboratori per l'infanzia.
A Faenza si insegnano ai bimbi le tecniche della ceramica; sono noti i laboratori del Centro Pompidou a Parigi e l'Aletier di Saint-Jean de Braye (Valle della Loira) appositamente studiato per avvicinare i bimbi all'arte. E non dimentichiamo che anche all'Elba abbiamo un Atelier per bambini dove si insegna a fare ceramica, presso l'Open Air Museum di San Martino.
Ma ci sono infiniti libri per giocare con l'arte e non solo quelli di Munari.
Per la prima volta ho invitato le scolaresche di Marina di Campo ad andare a disegnare nel Museo di Arte Sacra della Chiesa di San Gaetano dove sono appese 16 grandi tele con le quali volli cercare di fare una storiaGesu sulle acque di Cristo.
Il dirigente scolastico del Comprensivo di Marina di Campo, Enzo Giorgio Fazio ha accolto con entusiasmo la mia proposta e i bambini, accompagnati da Margherita Serpi e Sabrina Spinetti hanno osservato i quadri e ben meditato per ottenere buoni risultati.
Ne pubblichiamo uno molto interessante di Rachele Vai sulla Crocifissione e quello di Samuel Pes di Gesù che cammina sulle acque.
Ve ne mostro anche uno dell'Atelier di Saint-Jean de Braye fatto da una bambina di 5 anni davanti ad un quadro di Picasso.
In fine uno esposto in una mostra realizzata con opere di bambini dalle scuole materne alle medie esposta a palazzo Madama a Torino: sono rimasto a bocca aperta.
Peccato che quei capolavori non si possano più fare da adulti!

Italo Bolano

 

Nelle foto:

Toro – da una Mostra da Palazzo Madama – Torino

Picasso – Atelier di Saint-Jean de Braye - bambina di 5 anni

Crocifissione – di Rachele Vai – Scuole di Marina di Campo
Gesù cammina sulle acque – Scuole di Marina di Campo


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