Stampa questa pagina

Lavori pubblici all'Elba: la costruzione dei cimiteri - 2^ parte

Scritto da  Marcello Camici Mercoledì, 24 Dicembre 2014 09:51

 

GRANDUCATO DI TOSCANA ASBURGO LORENA(1737-1801/1814-1860)

 

Dopo le segnalazioni (lettere manoscritte), nel 1815, di Giuseppe Ninci (presidente dell’Opera del Duomo di Portoferraio, bibliotecario, autore del libro “Storia dell’isola d’Elba”) e ,nel 1816,dell’avvocato Casciani (potestà di Marciana), sul grave stato non solo della tumulazione dei cadaveri per assenza di cimiteri ma
anche sulla tradizione di esporre in chiesa il cadavere per trenta giorni con le conseguenti esalazioni che rendono l’aria irrespirabile,arrivano segnalazioni , nell’aprile del 1816, che la situazione della tumulazione dei cadaveri è davvero tragica poiché in Portoferraio circolano cani “con la testa di morto in bocca”.

E’ quanto si apprende da una relazione fatta al conte Strasoldo,governatore militare e civile, dal maggiore della piazza di Portoferraio:

“Eccellenza
Il Capoposto della Guardia di San Clou ha fatto rapporto al comando di questa piazza come passeggiando egli medesimo sotto le mura di detto Forte ha osservato un cane che portando un teschio di morto lo ha lasciato sotto le mura del Forte suddetto. In seguito di ciò essendosi il Capoposto recato al luogo ove vengono sepolti i defunti ha ritrovato sul terreno una buca con entro delle ossa mezze scarnite che per la poco profondità delle medesime ha supposto possa essere fatta dal cane che ha veduto con la testa di morto in bocca.
Per verificare ciò si è trasferito sulla faccia del luogo il Sig. Aiutante di questa Piazza ed ha riconosciuto essere veridico il rapporto del sunnominato Capoposto…..
Portoferraio 27 Aprile 1816
Um.mo Dev.mo Serv.re
Troti Maggiore”

(Affari generali del Governatore dell’isola d’Elba anno 1816 .Filza 2.Carta 123.ASCP)

Tale rapporto, appena ricevuto, induce il governatore Strasoldo “a non differire ulteriormente “ e, nello stesso giorno ,il 27 aprile 1816, così scrive al Presidente del Buon Governo a Firenze:
Stavo occupandomi di raccogliere le notizie e i materiali opportuni per dar conto a VS Ill.ma dei gravi inconvenienti in cui dà luogo l’assoluta mancanza in questa città di un camposanto e dei ( ) che possono tenersi nei rapporti specialmente della pubblica salute il caso avvenuto in questa mattina e di cui mivien
dato conto in un rapporto della piazza pervenutomi in questo momento mi ha determinato a non diferrire ulteriormente da tenere profizio a VS. Ill.ma di questo interessantissimo oggetto.
Prima dell’invasione delle Truppe Francesi si sotterravano i cadaveri in un locale situato sotto il Falcone stato accordato dal Granduca Leopoldo di gloriosa ricordanza.
Il Governo Francese proibì l’inumazione in detto luogo di cui s’impadronì riguardandolo come terreno addetto alle fortificazioni e demolirono il muro che lo circondava.
Fino d’allora fu adottato il compenso di seppellire i defunti in un campo poco distante dalla Città ed è stato continuato fino al giorno d’oggi in cui è talmente ripieno atteso la sua piccola estensione e la scarsa profondità del terreno per la maggior parte rivestito di scoglio che molte volte è accaduto il caso di esser
stati trovati cadaveri estratti dalla fossa in cui erano collocati e poi interamente divorati dai cani e da altri animali voraci…”

(idem come sopra)

E’ questo documento davvero importante poiché ,con poche parole ,il Governatore Strasoldo ci fa conoscere la storia della tumulazione dei cadaveri a partire dal 1700 sotto il “Granduca Leopoldo di gloriosa ricordanza”.
Durante il dominio del Granduca Leopoldo la tumulazione dei cadaveri avveniva sotto il Falcone,dentro la città, per poi,con i Francesi, essere ubicata fuori dalle mura della città di Portoferraio ma ancora senza un vero Camposanto.
Era cioè presente un “Terreno santo” senza cinta muraria e anche ormai divenuto piccolo.Era un terreno situato fuori dalla città ,presso la SS Annunziata e a S.Rocco, acquistato dalla comunità durante il dominio francese.
Il prezzo del costo di tale terreno ,pagato dalla comunità di Portoferraio, durante il dominio francese ,è pari a lire toscane 2380.19.0. Tale prezzo lo si evince dalla lettura dello “Stato generale delle Spese delle Comuni accordate dai Budget per l’anno 1815” un resoconto generale scritto da Luigi Guidoni,Cancelliere comunitativo dell’Elba appena insediatosi dopo la restaurazione.
E’ un resoconto di spesa voluto e ordinato dal commissario straordinaro Fantoni e lo si ritrova nel capitolo “Natura della Spese” sotto la voce “Costruzione di Cimiteri a Portoferraio”.

(Affari generali del Commissario straordinario dell’isola d’Elba anni 1815-1818.Filza 2.Carta 226.ASCP)

Dopo tre mesi dalla lettera sopra scritta nell’aprile del 1816 dal Governatore arriva a lui, il 17 luglio 1816, la seguente lettera scritta dalla Segreteria del Regio Diritto in Firenze:
“Per quanto concerne pienamente che rendesi di assoluta necessità la costruzione di un nuovo Camposanto capace di contenere i cadaveri di codesta Popolazione e togliere di mezzo nel tempo istesso quegli inconvenienti che hanno avuto luogo fin qui attesa la ristrettezza ed angustia dell’attual Cimitero pure prima di render conto al R. Governo di questo importantissimo affare si rende indifferibile prima di ogni altra cosa il conoscere e il determinare il luogo più adatto e più comodo alla detta costruzione giacchè vari sono i progetti a ciò relativi.
A tale effetto sono dunque a pregare VS Ill.ma a voler far riscontrare a Persona dell’Arte e di tutta sua fiducia la qualità del Terreno santo del luogo detto alla SS.ma Annunziata acquistato dalla Comunità sotto il cessato Governo e segnatamente il Piazzale della soppressa Chiesa quanto dell’altro luogo detto di S. Rocco poco distante da codesta città.
Quindi si compiacerà di far eseguire due separate perizie indicanti la spesa che occorrebbe per rendere servibile all’oggetto che sopra tanto l’uno che l’altro locale avendo in mira la più scrupolosa economia.
E finalmente avrà la bontà di commettere e rimettermi la stima del suddetto terreno della SS. Annunziata da rilasciarsi in vendita o in permuta qualora non fosse creduto ( ) servire per la costruzione del Campo Santo.
In seguito di tali notizie e riscontri mi affretterò a far presente al Nostro Augusto Sovrano l’importanza di questo affare e l’assoluta necessità di pronto provvedimento.
Mi approfitto di questo riscontro per confermarmi col più distinto pregio
Di VS Ill.ma
Dalla Segreteria del R. Diritto
Lì 17 luglio 1816
Dev.mo Obbl.mo Serv.re
Magnani”

(Affari generali del Governatore dell’isola d’Elba anno 1816.Filza 2.Carta 123.ASCP)

L’Augusto Sovrano è Sua Altezza Imperiale e Reale l’Arciduca Ferdinando III, Principe Imperiale d’Austria,Principe Reale d’Ungheria e di Boemia , Granduca di Toscana.
Sotto il suo dominio ,nel 1815,ritornò l’Elba in forza dell’articolo 100 del trattato di Vienna stipulato nel Congresso di Vienna iniziato nel novembre 1815 pochi mesi dopo la battaglia Waterloo e la definitiva caduta di Napoleone Bonaparte.

Marcello Camici
ASCP. Archivio storico comune Portoferraio

Vota questo articolo
(0 Voti)