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Renzo Galli: riportiamo alla luce l'altra villa romana, quella di Capo Castello

Scritto da  Stefano Bramanti Martedì, 11 Agosto 2015 08:17

 La villa romana delle Grotte è chiusa e ricoperta da erbacce, l'altra della della Linguella è pure trascurata, entrambe poi sono quasi prive di studi e scavi. La terza della serie, di Capo Castello a cavo, è nascosta sotto ville e lecci. Però, novità del terzo millennio, Renzo Galli, sindaco di Rio Marina, ha rotto gli indugi e ha deciso di iniziare l'avventura: creare un progetto per riportare alla luce il complesso del primo secolo avanti Cristo, che le comunità cavese e dell'Elba hanno dimenticato da sempre o quasi. Il primo cittadino nell'ambito delle “Notti dell'archeologia” il programma della regione Toscana, ha fissato sabato scorso un appuntamento con chiunque volesse partecipare, e insieme a Marco Firmati, ha condotto una centinaio di persone intervenute, a visitare Capo Castello, la punta estrema del paese di Cavo, un promontorio ora pieno di case e ville di alcuni turisti, che 2000 anni fa vedeva un ridente complesso di un potente personaggio romano, forse della famiglia dei Valeri, che occupava tutta la zona godendosi panorami unici. Si tratta della villa romana forse più grande, ma non la sappiamo con certezza- ha commentato Firmati, mentre accompagnava la gente della zona della villa, responsabile scientifico del Museo Archeologico del Distretto Minerario di Rio nell’Elba, che nel 1999 aveva compiuto dei saggi nel terreno per capire qualcosa di questo insediamento antico- ora dobbiamo solo immaginarcela questa villa, perché il luogo è antropizzato da secoli, ma esiste questa lecceta di alcune centinaia di metri quadri ed è possibile disboscare è riscoprire i reperti, che nel nostro precedente scavo si dimostrarono ben conservati”. Dettagli maggiori li ha potuti offrire ai partecipanti, con la proiezione di video serale che si è svolta nel piazzale Michelangelo del paese, e l'esperto ha potuto mostrare anche i disegni di Vincenzo Mellini che intorno al 1850 aveva studiato la villa romana cavese. “Noi dobbiamo essere uniti in questo tentativo di riportare a rivivere questo reperto importantissimo- ha detto il sindaco durante la camminata del pomeriggio ma anche nella proiezione delle immagini serale - Occorrono 200- 250 mila euro per il progetto condiviso dalla sovrintendenza. I proprietari dei terreni nei quali si nascondono i muri antichi sono disponibili, purché si vada concretamente a fare una cosa seria e ben fatta. Quindi impegneremo anche alcuni fondi comunali, anche se limitati ,perché non possiamo certo trascurare l'amministrazione quotidiana dell'Ente locale. Chiederemo fondi europei, cercheremo sostegni a 360 gradi. E allo scopo ho costituito un comitato diretto dal professor Gianfranco Vanagolli, che nel passato si è interessato alla villa romana di Capo Castello, e quindi con un gruppo di persone valide, saranno trovate le soluzioni per arrivare alla meta”. Quindi la sfida è lanciata e fa onore al primo cittadino aver deciso di intraprendere una strada che senza dubbio saprà ulteriormente valorizzare questa parte dell'isola, già dotata di reperti importanti come la torre del Giove, la chiesa di San Quirico e il mausoleo Tonietti. Un paese che sta vivendo senza dubbio uno sviluppo, forte anche del collegamento marittimo, una zona che potrà ulteriormente crescere con interventi di qualità e potrà avere un giorno, lo sperano tutti, una villa romana del primo secolo avanti Cristo da mostrare.

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