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"Leonardo Pisano, Fibonacci - Per Novem Figuras Indorum"

Scritto da  Lunedì, 13 Gennaio 2020 09:53

L'ultimo lavoro dato alle stampe da Alessandro Canestrelli.

E' stato pubblicato in questi giorni l'ultimo libro di Alessandro Canestrelli dal titolo "Leonardo Pisano, Fibonacci - Per Novem Figuras Indorum". Si tratta della diciannovesima opera del prolifico autore elbano che, nel caso, ha dedicato il suo ultimo studio storico, alla figura di un matematico, che svolse la funzione di "ponte" tra la cultura scientifica araba e quella occidentale. 

 

Presentazione:

La storia di un giovane, chiamato dal padre per raggiungerlo ad Al Béja, città portuale nell’attuale Algeria, appare romantica e avventurosa ed è così, ma questo racconto così insolito e singolare che si sviluppa fra XII e XIII secolo racchiude e rivela che il ragazzo di nome Leonardo della Famiglia Bonacci, Pisani, diverrà il più grande matematico dell’Occidente medievale. Leonardo fu cittadino pisano in un’epoca in cui la città, nel clima di generale risveglio dell’Occidente, fu una delle maggiori protagoniste della vita politica, culturale, artistica ed economica d’Europa e del Mediterraneo.
Leonardo, figlio di un funzionario della Repubblica pisana, trascorse parte dell'infanzia a Bugia (l’attuale al Béja, Algeria), dove il padre nel fondaco pisano rappresentava gli interessi politici e commerciali della città marinara. Qui, a stretto contatto con la cultura scientifica e matematica araba, apprese l’uso dei numeri indo-arabi, assieme all’algebra e alla geometria.
Lo studio dell’abaco, in altre parole dell’aritmetica, lo portò ben presto ad applicare tali tecniche alle pratiche di mercatura perché il Liber Abaci è anche il formidabile adattamento del nuovo sistema decimale alle emergenti necessità commerciali e mercantili nel Mediterraneo e in Europa.
Grazie al Liber Abaci e alla fondazione delle prime sette scuole d'Abaco, la pratica contabile iniziò a essere trasformata, sveltita e semplificata. Prezzi delle merci, valore dei cambi, unità di misura, di peso, conti di monete, problemi di ragioneria, l’intero sistema contabile e di calcolo fu rivoluzionato da Leonardo Pisano, Fibonacci.
Il Liber Abaci è senza dubbio il testo di maggiore rilevanza scritto da Leonardo cui seguirono la Practica geometriae, il Liber quadratorum, l’Epistola e il Flos. Il Liber Abaci inizia così: “Le nove cifre indiane sono: 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1; con queste nove cifre e con il segno 0 (zero) si può scrivere qualsiasi numero, come qui dimostrato”.
I nomi che Leonardo attribuì alle nove cifre e allo zero erano:(1) Igin; (2) Andras; (3) Ormis: (4) Arbas, (5) Quimas; (6) Caletis;(7) Zenis;(8) Temenias, (9) Celentis e Zefir, Zero (0), scelti come titoli nei dieci capitoli del presente lavoro.
Come Fibonacci ricorda nello stesso Liber Abaci, egli mise a buon fine ogni occasione di viaggio per accrescere e di affinare le proprie conoscenze, apprendendo cose nuove e discutendo dei suoi studi sulle scienze matematiche, l'algebra e la geometria con i dotti in Egitto, in Siria, in Sicilia, dove convivevano le civiltà greca, latina e araba, e in Provenza dove erano specialmente attivi gli ebrei.
Le prime sette scuole d'abaco da lui fondate diffusero la nuova matematica prima in Toscana, poi in Italia e infine in Europa. Alcune sue scoperte erano destinate a divenire spunto di riflessione per le epoche successive, quando i grandi matematici italiani ed europei riscoprirono i suoi libri, creduti perduti, e soprattutto la sua teoria sui numeri.
Il ‘giocoso problema dei conigli’, che prendeva spunto da un indovinello sulla riproduzione annuale di una coppia di questi animali, è conosciuto da tutti gli studenti di Matematica di tutto il pianeta come la prima serie numerica della storia, mentre la comprensione delle sue opere teoriche, come Liber Quadratorum, fu accolta nei secoli successivi dai grandi matematici italiani ed europei e presenta ancora elementi e spunti teorici di grande attualità.

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