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"Piccolo sguardo sulla donna": Lucio Lai a Capoliveri

Scritto da  L. L. Giovedì, 26 Aprile 2012 16:47

L’appuntamento espositivo con Lucio Lai presso il Ristorante la Soprana a Capoliveri, via Ciro Menotti, è per Sabato 5 Maggio alle 19:31, con un tema a lui caro dal titolo “Piccolo Sguardo sulla Donna”.

L’appuntamento espositivo con Lucio Lai presso il Ristorante la Soprana a Capoliveri, via Ciro Menotti, è per Sabato 5 Maggio alle 19:31, con un tema a lui caro dal titolo “Piccolo Sguardo sulla Donna”.

L’autore sarà presente e lieto di stuzzicare con aperitivo gli intervenuti e con una breve presentazione.

Le opere “visuali” saranno presenti fino all’8 Giugno, dando di fatto il via a cicli espositivi più dinamici per dare luce a differenti tematiche.

La mostra è comunque visitabile in orario di ristorante dalle 19 in poi. Altre informazioni sono reperibili sul sito www.luciolaihomegallery.com.


Note varie

Sull’opera in particolare

Lo sguardo sulla donna è spesso e volutamente incantato, un po’ provocatorio e a tratti catartico.
I Mondi ritratti sono distanti, irritanti e avvolgenti da una spirale che dall’ombelico porta a tali
Universi, sconosciuti per lo più alla pelle, nell’intimo radicati.


Bio

Nato a Firenze per caso, nel 1976, Lucio Lai cresce all’Isola d’Elba, dove prende mosse e distacchi.
Docente Precario nella scuola Primaria, fu gestore di Enoteca.
Contaminato spesso, cerca la luce. Un nome un destino…
Esposizioni all’Isola d’Elba, Sardegna, Puglia, Toscana, Piemonte, Emilia Romagna.


Sull’opera in generale

Si avvale di ogni cosa utile al raggiungimento dell’Opera.
Ciò che sta facendo adesso è solamente un seminare frammenti di studio, prolegomeni, assuefazioni marginali.
Le dimensioni, il movimento, il suono, la parola… tutto concorre all’Opera finale, immaginata, sognata, spesso.
Si passa dalla deformazione della realtà alla creazione di una nuova armonia, oppure ad una preparazione per l’Armonia generale.
La Verità è troppo sfacciatamente enorme per essere compresa tutta insieme e soprattutto per poterla raccontare sistematicamente –quando è invece possibile percepirla-.
Quindi la presenza di tracce, un’Opera sempre in fieri e frammentaria, sprazzi circondati dall’ombra, dense mani espanse…
La realtà è fatta per essere immaginata.

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