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Licia Baldi: Il valore della scuola e del coltivare cultura in carcere

Scritto da  Licia Baldi Lunedì, 10 Luglio 2023 17:32

Anche nella Casa di Reclusione di Porto Azzurro si sono conclusi gli esami di maturità con sei diplomati dell'Istituto di Agraria, di cui uno con il massimo punteggio. Traguardo meritato e importante.

In precedenza altri quattro studenti detenuti si sono cimentati con esito positivo negli esami di licenza di scuola media, riportando soddisfazione personale e anche dei docenti che li hanno seguiti per l'intero anno scolastico e che hanno espresso compiacimento per il loro impegno costante e per il comportamento sempre rispettoso e attento durante le lezioni.

Altri quindici detenuti hanno ottenuto il certificato di competenza linguistica comunicativa in italiano, mentre diversi stranieri hanno frequentato i corsi di alfabetizzazione.

Un capitolo a parte merita il Progetto UniversAzzurro, destinato agli studenti universitari in carcere a Porto Azzurro. Realizzato dall'Associazione di volontariato "Dialogo" fin dal 2005 il Progetto segue e assiste i detenuti che si iscrivono a facoltà universitarie.

Al momento sono nove gli iscritti, prevalentemente all' Ateneo di Pisa e di Siena mentre in passato era Firenze la principale sede universitaria di riferimento. Le facoltà sono quelle compatibili con i limiti della detenzione, Quindi facoltà umanistiche, giuridiche, che non comportino l'uso di laboratori. In questi anni si sono celebrate cinque lauree; un successo per tutto l'istituto.

L' istruzione è uno dei pilastri fondamentali ,insieme con il lavoro, per dare un senso alla carcerazione e contribuire a quello che la Costituzione definisce il fine rieducativo e di possibile reinserimento sociale della pena.

Forte di questa convinzione e confortata dalla lunga esperienza e da molte testimonianze di detenuti che hanno frequentato la scuola in carcere, l'Associazione "Dialogo", da circa trenta anni attiva nella Casa di Reclusione di PortoAzzurro, ha da sempre privilegiato fra le attività inframurarie quelle culturali, nelle varie articolazioni, la scuola in primis, quindi la biblioteca, il teatro, un corso di storia delle religioni, la musica, cicli di conferenze.

E' purtroppo evidente quest'anno un notevole decremento del numero degli studenti, se paragonato anche a un passato recente.

Questa minore incidenza dell'impegno scolastico nel carcere longonese merita un'analisi che comporta vari punti di osservazione. E' certo che questo carcere, come da varie fonti è stato denunciato, sta vivendo una situazione difficile e precaria, specie per la carenza di importanti ed essenziali figure istituzionali, dalla Direzione alla Polizia penitenziaria e all'Area educativa, senza dimenticare la Sanità e la mancanza di uno psicologo. L'atmosfera che si respira non è stimolante.

Inoltre la stragrande maggioranza di detenuti stranieri e di persone con brevi pene (più adatte a un circondariale che a una Reclusione) rende più ardua una programmazione

,come quella scolastica, che richiede tempi non brevi. Noi volontari lanciamo un appello perchè, lavorando insieme con i docenti e in particolare con l'Area trattamentale, si riesca a rilanciare il ruolo della scuola nel prossimo anno, con offerte atte ad affrancare le persone detenute dal grigiore e dai tempi morti del carcere.

Credo fermamente ancora oggi valida l'affermazione del Socrate platonico che recita così

" L'IGNORANZA E' LA PEGGIORE DELLE SCHAVITU'".

Cerchiamo quindi per le persone recluse una strada verso la libertà attraverso la conoscenza, senza dimenticare anche che, a detta del compianto giudice Antonino Caponnetto, magistrato siciliano antimafia, "L'istruzione taglia le gambe alla criminalità organizzata". E forse è un forte sostegno (a mio parere il migliore) a garantire la sicurezza in carcere.

Licia Baldi

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Ultima modifica il Lunedì, 10 Luglio 2023 17:46