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A sciambere d'epoca... (della rivoluzione islamica)

Scritto da  Sergio Rossi Sabato, 19 Settembre 2015 08:31
Pubblicato il 20 settembre 2005
 

Si è ripetuta puntuale e sempre più stanca la pagliacciata veneziana del carnevale settembrino legaiolo con una povera bimbetta ostentata davanti alle telecamere mentre, circondata da ghiozzi di terra in camicia verde, versava dall'ampolla in mare, tra i ghiozzi della laguna, una pisciatina d'acqua prelevata alle scaturigini del sacro Padum, là dove osa la bagna cauda. Si sono poi alternati a parlare alle mandrie (pardon alle masse) dei legaioli Maroni, Bossi e Castelli, un trio di un'acume e di una sapienza tale che al confronto il Fratti sembra Hegel.
In particolare da apprezzare l'intervento del Guardasigilli che rivolgendosi alla solita signora che appena li vede arrivare tira fuori un po' per senso civico un po' a presa di culo il tricolore, ha detto: "Può farlo signora perchè ci siamo noi al governo, se vincesse la sinistra l'unica bandiera che potrebbe esporre sarebbe quella con la mezzaluna".
Cazzo, ci siamo detti, quest'uomo ha capito proprio tutto! Sepolta ormai l'idea della rivoluzione proletaria tutta la sinistra italiana si è ormai segretamente votata alla rivoluzione islamica.
Eppure ci avevamo lavorato con tanta cura per tenere tutto segreto! L'Imam Abdullah Fassin el Seck si è finto per anni piemontese acquistando perfino la cadenza gianduiotta! l'Ayatollah Mohrtabdel Bro-Din ha abbandonato la scuola coranica per infiltrarsi tra i seminaristi! lo sceicco Ben-Tinot Cashmir Turbant ha sospeso il suo corso all'Università dei Martiri della Jairia: "Kamikaze sì, ma con eleganza" per prendere a capeggiare il movimento: "In opposizione a qualsiasi evento bellico" ("contro la guerra" il primo nome poi scartato per eccesso di "erre" visto che lui pavla come la Covvadini Povta).
Niente non è servito a nulla ... smascherati da Castelli!
A questo punto persa per persa fratelli musulmani rompiamo gli indugi ed insorgiamo! Applichiamo la legge coranica del taglio della mano a chi si appropria di ciò che non è suo (rubba), e poi vogliamo vedere come se la cavano a fare i "pianisti" in parlamento. Imponiamo lo chador, ma mica alle donne ... no, a Schifani (un cognome un destino) Buttiglione, Borghezio e La Russa, che già migliora di molto l'aspetto estetico della nazione. E marciamo trionfanti sotto le bandiere con la mezzaluna! (no assessore del tagliere non c'è bisogno).

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