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A Sciambere: Dialogo Napoleonico Balistico tra un Cittadino e un Vice-Sindaco

Scritto da  Wack (Gabbiano in volo sulla Biscotteria) Domenica, 22 Novembre 2015 12:07

Domenica mattina alle 10,30 davanti al Comune

CITTADINO: Vice, vice ce l’ha un minuto?

VICE: Veramente sono un po’ di fretta. E poi oggi è domenica; sono di festa anch’io; il Comune è chiuso. Mi ha trovato solo per caso.

CITTADINO: no, no sia paziente, mi ascolti. E’ da giovedì scorso che la cerco; ‘un ce la faccio più, mi devo sfogà…

VICE. Ma cosa è mai successo?

CITTADINO: cosa è successo? Giovedì mattina so’ stato al molo Elba perché avevo saputo per caso che alle 12 c’era una  manifestazione per quello che è successo a Parigi e che era il Comune ad avella messa in piedi. Mi sono detto, è una giusta iniziativa della Amministrazione, quindi mi so’ presentato anch’io.

VICE: e allora?

CITTADINO:  Sa come   mi so’ sentito, a un certo punto? Mi sono vergognato! C’erano i militari, c’erano anche alcuni Sindaci e un gruppo di ragazzi delle scuole. E’ stata intonata la marsigliese. Mi so’ emozionato quando i bimbi delle scuole hanno buttato in mare i fiori bianchi,rossi e blu. Tutto bene.

VICE. E allora di cosa si è vergognato?

CITTADINO: Mi scusi, ma che cavolo c’entrava  presentassi con  il solito  Napoleone e le guardie del corpo? Teniamocelo pe’ turisti Napoleone! Ogni anno,il 4 maggio, famolo  sbarcà al molo Elba. D’estate portamolo a   passeggià in calata, con tutta la corte. Facciamoli riceve i turisti delle crociere coi tamburini. Portiamolo al Teatro dei Vigilanti, che l’ha fatto lui,  a stringe la mano alla gente o magari a staccà i biglietti. Ma come si pò  fa le mascherate anche in occasioni tristi come quella di giovedì. Come si po’ resuscità  Napoleone pe’ ricorda’ le vittime di una strage? Fosse stato uno stinco di santo! N’ha fatti morì pochini anche  lui!

VICE: la presenza di Napoleone non mi era stata annunciata. Con me Sindaco, non ci sarebbe stato e le cose sarebbero andate meglio.

CITTADINO: lo so che con Lei Sindaco tutto sarebbe stato diverso. Quando ci saranno le prossime elezioni farà bene a presentassi da candidato Sindaco, dia retta a me.

VICE: Grazie della fiducia.

CITTADINO. Ma non ho finito signor Vice. E i 3 colpi di cannone a salve dove li mette? Il Peria, che questa volta l’aveva azzeccata, aveva detto al Sindaco di fanne a meno. Le cannonate, anche se a salve, in quella cerimonia non c’entravano proprio  niente. Du’ parole del Sindaco, la marsigliese e un minuto di raccoglimento, sarebbero bastati a esprime il dolore e la partecipazione di noi portoferraiesi!  Come hanno fatto a Parigi. I cannoni a Parigi ‘un si so’ sentiti.

VICE: Qui non sono d’accordo con lei. Il Sindaco ha giustificato bene i tre spari a salve.

CITTADINO: sì, bella scusa che ha trovato! Ci ha fatto sapé che lo sparo di tre colpi di cannone a salve è una tradizione marinara che “ sta a significare la mancanza di intenzioni ostili”. Queste parole dette dal Sindaco l’ho lette su Tenews. Ma che forse co’ francesi eravamo in guera e  per quello che è successo si vole ora fa’ la pace? Ma che c’era bisogno di fa sape’, col cannone, che coi  francesi non abbiamo “intenzioni ostili”? Suvvia, non siamo ridicoli!

VICE: ma anche Francesco Bosi, che oltre ad essere stato  Sindaco di Rio Marina, come lei sa, ha fatto, per qualche anno, il  Sottosegretario alla Difesa, ha dato ragione al Ferrari.

CITTADINO. Dé Bosi, tirati su’ le calze. Che pe’ esse stato alla Difesa il Bosi è diventato esperto di cannonate? E ora ci può venì a spiegà quando si devono sparà o no?    Guardi questa volta  sono proprio deluso, amareggiato! Che figura! Sa cosa Le dico? Se i francesi per caso vengono a sapé quello che abbiamo combinato giovedì mattina al molo Elba, qualche truppa speciale la mandono anche all’Elba, pe’ controllacci.

VICE: ora non esageri!

CITTADINO: Non esageri? Ma ‘un se la ricorda l’altra cerimonia fatta pe’ ricordà le vittime del bombardamento tedesco del 16 settembre del  ’43?

VICE: Ricordo, ricordo….

CITTADINO: Anche lì il nostro Sindaco  pensò bene di fa sventolà sul balcone del palazzo comunale la bandiera sabauda, la bandiera italiana con lo stemma dei Savoia! Bel modo di ricordà le povere vittime del bombardamento. Io ‘un c’ero, ma i vecchi m’hanno sempre detto che fu una strage. I Savoia ci hanno prima regalato Mussolini e poi ci hanno fatto entrà in guera! Era proprio il caso di tiralla fori quella bandiera?

VICE: E’ vero, ha ragione.

CITTADINO: Sa cosa Le dico? Ha visto il Bertucci che bella festa del totano ha fatto? Intanto cerchi di convince il Sindaco a da’ l’incarico, per certe cerimonie che devono esse serie, a qualche dirigente del Comune. Non so, visto che è ritornato, al Parigi che è architetto come lui e non mi sembra male. Se poi il Sindaco qualcosa vole fa, fateli organizzà, insieme al Bertucci,  qualche gara co’ giochi di una volta; non so, qualche  torneo di cimbè o di battimuro.

VICE: sì, lei la fa facile. Pensa, davvero,  che io possa convincerlo?

CITTADINO: ho capito, Le devo dà ragione. Mi scusi se l’ho fermata. E’ domenica, finimola qui  e  buon appetito.

Wack (Gabbiano in volo sulla Biscotteria)  

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