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Bus e traghetti: Da che pulpito si predica

Scritto da  Stefano Stefanini Domenica, 23 Aprile 2017 10:18

Moby Kiss 620 

Da che pulpito viene la predica.
Alcuni giorni or sono mi è capitato tra le mani (per fortuna avevo i guanti) il numero 8 del 15 aprile 2017 dell’indimenticato ed indimenticabile Corriere Elbano. Con non poca riluttanza ho buttato l’occhio sulla prima pagina ove facevano bella mostra di se due articoli: “Bus Stop” e “Una turista, 80 euro a notte per un B&B? Non tornerò mai più”, il primo anonimo e quindi attribuibile al direttore il secondo ad una non meglio identificata e qualificata Angela Carusone.

Ora a prescindere dalle considerazioni degli articolisti, qualcuna delle quali condivisibile, è scandaloso e vergognoso che le stesse trovino posto in quello che è il giornale, si fa per dire, dell’armatore di Moby-Toremar.
Non vi è dubbio che il parco automezzi della CTT Nord sia vetusto “ben 210 autobus dei 235 in esercizio hanno più di otto anni con qualche mezzo che arriva alla tenera età di 27/28 anni”. E’ vero il parco automezzi è vecchio, ma cosa dire della flotta Moby con la maggioranza delle navi che arrivano a quasi 50 anni?.

Passiamo all’esemplificazione dell’ipotizzato viaggio Milano-Elba con partenza da Milano alle 13,10 per arrivare a Marciana Marina alle 21, dopo otto ore. Di contro per prendere il treno da Campiglia per Roma delle ore 12,51 ed avere la certezza di non perderlo, bisogna partire con il traghetto delle dieci perché con quello delle undici la coincidenza con il bus per la stazione è a rischio, tenuto conto che il tempo della traversata di sessanta minuti tanto conclamato è una chimera.- In sintesi Portoferraio- Campiglia tre ore, che se rapportate all’esempio Milano-Marciana Marina otto ore, sono molte di più se si considerano le distanze.


Forse conveniva tacere.
E veniamo ai costi delle strutture ricettive. Qui è facile condividere quanto scritto, i prezzi praticati all’Elba sono (...)  (eccessivi NDR) - Ma se parliamo di prezzi quelli dei traghetti Moby, per usare un eufemismo, sono a dir poco vergognosi. Ho ancora in tasca il biglietto di passaggio Piombino – Portoferraio per due persone senza nulla al seguito ad eccezione degli zoccoli ed il costume per la modica somma di euro quarantotto, dico quarantotto.

 

Ma non è tutto.
Per una bottiglietta d’acqua minerale da 0,50 litri, necessaria per dissetare un bambino assetato, ci vogliono un euro e cinquanta centesimi. Per avere un raffronto, la stessa bottiglietta si trova sugli scaffali dei supermercati a 23/25 centesimi il che significa che a Moby-Toremar non costa piu’ di 15 centesimi. Comprare l’acqua, bene primario, per un bambino non è uno “sfizio” ma una necessità tenuto conto che forse non è prudente prelevarla dai rubinetti (dei bagni?) della nave.

 

Forse conveniva tacere.
Ora che tra Moby-Toremar e l’Associazione degli Albergatori vi sia una guerra è un dato certo e incontrovertibile che non onora nessuna delle parti, ma che si facciano attacchi con argomenti che, come dimostrato, possono tranquillamente essere ribaltati contro chi li scrive è segno, non dico di poca onestà intellettuale che è cosa importante ma totale mancanza di pudore.

 

Vale sempre l’evangelico assunto: chi è senza peccato scagli la prima pietra.

 

Stefano Stefanini

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