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A sciambere: fate che a bordo, almeno, non ci sia un casino infernale

Scritto da  Ivo Bandi - Sergio Rossi Lunedì, 24 Aprile 2017 12:19

Prosegue incessante la teoria delle pubbliche lamentazioni relative ai servizi di collegamento con la terra ferma che tutto il (terzo o quarto) mondo ci invidia.

Ultimamente abbiamo registrato proteste per costi dei biglietti vicini a ratei del mutuo, velocità di percorrenza concorrenziali con quelle dei pedalò,  diffusi olezzi  maggiormente lezzi che o, orari più ballerini di Roberto Bolle, navi che restano a banchina col mare appena appena "nervoso" (figuriamoci poi quando si incazza un pochino)  e varie altre delizie ammannite all'utenza dal padrone dei vapori.  

L'amico Ivo Bandi ci invia per conoscenza copia di una sua segnalazione a Moby Lines relativa ad un altro aspetto dello sconfortante "sconfort" con il quale siamo obbligati a "passare il bozzo", nel caso di specie,  le torture auricolari a cui è sottoposto il tapino viaggiante:

 

Gent.li sigg.ri

Sono un residente all'Elba e di conseguenza prendo assai spesso il traghetto.
Mi permetto di segnalarvi la mancanza di un angolo di tranquillità sulle vostre navi. Ovunque ci sono schermi televisivi accesi sul di cui contenuto in termini di programmi è meglio tralasciare. Lo spazio giochi dei bambini raggiunge con il suo rumore buona parte dei saloni. Infine le famigerate macchinette mangia soldi.
Ma quanti spettatori di programmi TV, quanti giocatori di slot e quanti bambini sugli scivoli ci sono in percentuale fra i vostri passeggeri? Fatevi una traversata e controllate pure.

Come sapete la scelta del traghetto è per lo più condizionata dall'orario di arrivo al porto di Piombino, certamente potendo scegliere a parità di orario userei altre compagnie.

Non mi aspetto ovviamente una risposta perchè non è nelle italiche abitudini il customer care post vendita.
Questo è solo un mero esercizio di sintassi...

Ivo Bandi

 

Caro Ivo, chissa perché mi viene in mente l'antica storiella antisovietica del contadino kolkoziano intervistato  che rispondeva  "Si lavora come bestie ma non ci possiamo lamentare, il vitto è scarso e cattivo, gli alloggi sono topaie... ma non ci possiamo lamentare..."  e spiegava all'incredulo cronista "Se ci si lamenta, ci pestano!".  Il mi' babbo Tardò avrebbe detto: "Lassamoli fa'... avessero a fa' peggio!" 

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