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A Sciambere: l'azzoppa-cavalli e l'immane casino pre-elettorale

Scritto da  Martedì, 19 Marzo 2019 12:54

Solo i più vetusti tra i nostri lettori ricorderanno il tormentone "Ma chi mai sarà la ragazza del Clan?" imbastito da Celentano e zone collegate, per suscitare la curiosità intorno all'identità di una "ignota" cantante (ci pare si scoprì poi fosse una certa Milena Cantù) che aveva inciso un 45 giri sulla cui busta si vedeva solo una "misteriosa" femminea silouette in nero.
Il ricordo di questa "epocale" faccenda ci è stato sollecitato dall'ultima uscita di quel formidabile lanciatore di sassi in piccionaie che è Ruggero Barbetti, il quale in un suo comunicato azzoppa-cavalli sulle elezioni portoferraiesi e sugli aspiranti sindaci indigeni del centrodestra, in chiusura afferma che la soluzione ottimale sarebbe l'importazione di un sindaco "migrante" nella Citta di Cosimo chiosando:
"Di profili possibili non ce ne sono tanti ma io punterei a sceglierlo tra un ex sindaco di un comune elbano che abbia esperienza, che sappia come funziona la macchina amministrativa e che conosca le problematiche della nostra isola. Escluso io, che non partecipo, ce ne sono altri 3 e non dovrebbe essere difficile coinvolgere almeno uno di loro in una campagna elettorale che solo così potrà veder trionfare il centrodestra.
A questo punto è ovvio che ci si chieda "Ma chi mai sarà il ragazzo del Clan?" o quanto meno chi fa parte della "terna" perché di ex-sindaci elbani riconducibili al centro-destra ce n'è qualcuno in più di tre...
Autoesclusosi lui, considerando fuorigioco Vagaggini emigrato sul monte Amiata, Pasquale Berti ora diversamente orientato, Vanno Segnini (che forse se intendeva ripresentarsi lo avrebbe fatto nella natia Campo) restano da considerare Luca Simoni, Claudio De Santi, Paola Mancuso, Francesco Bosi, e udite udite Andrea Ciumei.
La domanda a questo punto è reversibile: chi sono i due "reietti" che Barbetti esclude a priori dalla terna e quindi dalla corsa alla Biscotteria?
Anche in questo caso pare difficile orientarsi perché tra il sindaco di Capoliveri e più di uno dei 5 "candidabili" non è che ci siano stati in passato idilliaci rapporti.
Ed a ciò riferendoci un'altra considerazione: ma non fu proprio il "discolo" Ruggero a fare un diavolo a quattro finito a carte bollate (poi ritirate) quando, 5 anni fa, si adombrò l'importazione ferajese del più esperto della, cinquina l'on. Francesco Bosi?
In tutto questo baillame nel centrodesta e con l'avverso campo del centrosinistra che si resta, al momento muto (e non è buon segno), con il M5S in probabile "ritiro spirituale", con storici prodissalatori che diventano antidissalatori e viceversa, con chi non si capisce sta con chi, in questo immane casino ... sorge pungente un interrogativo:
Ma cosa cazzo può capirci e come minchia potrà orientarsi il povero comune cittadino chiamato alle urne?

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