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Io Nadia, il meningioma e gli angeli - storia di buona sanità

Scritto da  Nadia Turini Sabato, 04 Maggio 2019 16:01

È lunedì mattina
Metto su il caffè e faccio partire la lavatrice. Mirtilla (la mia gatta) è già alla finestra.
Devo andare a fare la TAC a Portoferraio, mi accompagna Susanna. Faccio queste cose convinta
che tornerò per pranzo.
Invece no.
Arrivo a Portoferraio e mi fanno subito la TAC, il radiologo esce due volte dalla stanza: sembra un tumore:
"Signora Turini, mi dispiace..."
Ecco un altro schiaffone dalla vita, penso un po’ agitata; ma arriva lei, la dottoressa Bollani a tranquillizzarmi: mi spiega che è un meningioma e che nella maggior parte dei casi sono benigni.
Vado da Susanna e l’aggiorno: non ho mai visto i suoi occhi così aperti. La mia amica è spaventata. Io no. Non posso farci niente, non dipende da me. Mi caricano sul l’ambulanza e partiamo per l’ospedale di Livorno.
Livorno, la città che con Napoli amo di più.
Faccio amicizia con Alessandra, l’infermiera del 118. Le racconto un po’ la mia vita.
Che sono nata a Milano, lì sono stata fino si 40 anni. Poi sono venuta all’Elba, Dopo la morte di Paolo, mio marito.
Alessandra si alza, vai in fondo al l’ambulanza e tira fuori un fazzolettto. E penso che l’ho fatta
fuori dal vaso!
Arriviamo a Livorno, saluto i ragazzi del 118 e la macchina medica efficientissima di questo reparto, si mette in moto.
Risonanza magnetica subito.
Poi avverto la famiglia Buendia a Milano.
Due sorelle, un fratello, un padre e cinque nipoti. Norma, la seconda parte subito.
Sono arrivata a Livorno lunedì e giovedì il professore Santonocito mi ha operata. E mercoledì della settimana dopo sono uscita.
È una storia come un’altra, la vita non fa sconti a nessuno. Ma questi giorni in ospedale li ho vissuti serenamente. Persone fantastiche.
Tanti li chiamano angeli, ma gli angeli sono troppo vicini agli intoccabili Dei, sono solo esseri umani, solo più umani degli altri.
Questi giorni li ho vissuti in un abbraccio.
E dico grazie a tutti loro
E dico grazie ai miei amici
E dico grazie al prof. Santonocito
E dico grazie a Livorno.
Nadia Turini

 

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