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A Sciambere: Prima gli Italiani! (al cesso)

Scritto da  Annamaria Segnini - Sergio Rossi Lunedì, 12 Agosto 2019 12:39

Ho dormito male stanotte, e non per colpa del caldo. Pensavo e ripensavo alla "dimostrazione" di maleducazione, cafonaggine e ignoranza cui avevo assistito poche ore prima!
Ma per me la parola giusta per spiegare l'accaduto è una sola: RAZZISMO!
Racconto come è andata. Sento voci concitate fuori dal mio negozio, un tipo che urla che lui è laureato e una voce amica che gli risponde che la sua laurea può mettersela in quel posto... esco fuori per "prestare soccorso" giusto in tempo per vedere "il signore" che al gesticolare della mia amica, le dice di non avvicinarsi con quelle "manacce nere" ed altri e tristemente noti insulti, come da copione imparato a memoria (forse la laurea gli serve a questo).
Naturalmente non poteva mancare il "lei non sa chi sono io, io pago le tasse ecc ecc". Ma cosa è successo?
Il figlio o forse il nipote del tizio, non ho ben capito, fingendo una consumazione al bar della mia amica, ha usufruito del servizio igienico occupandolo, diciamo per un po'... poi, quando è uscito, ha fatto finta di frugarsi le tasche in cerca di qualche spicciolo, per pagare una bottiglietta di acqua che precedentemente aveva messo sul bancone.
È uscito dicendo che si sarebbe fatto dare i soldi dalla fidanzata che era fuori che lo aspettava.
In realtà, se la sono squagliata, ma la mia amica gli è andata dietro, e gli ha detto che non era necessario inscenare tutta sta pantomima e prendere in giro gente che lavora.
Lo avesse mai detto... è intervenuto "il laureato" ed è venuto giù tutto il repertorio del "beach tour" con annessi e connessi!
Il mio "embolo" che è sempre in agguato, è partito... è vero che la "cacaglia" quando arriva arriva, e contenere "gli stripizzoni" è una cosa atroce. Ma, popò di sudicio che non sei altro, falla, pulisci e ringrazia.
Invece no si è dovuta vantare una laurea, sottolineare di essere italiani, come se solo il fatto di esserlo, desse il diritto di "evacuare" quando, dove e come, anche in barba all'educazione e alle più elementari norme igieniche.
Dimenticavo, la mia amica "è colorata"!

Annamaria Segnini


Cara Annamaria.
Il fatto mi ha immediatamente ricordato il famoso (campese guarda caso) episodio di Francona che, a un: "lei non sa chi sono io..." dell'imbecille di turno, rispose montando sul banco e urlando ai numerosi avventori del suo bar: "Zitti tutti che ora 'sto stronzo ci dice chi è!".
Ma tu hai parlato non solo di palese strafottenza ma pure di "razzismo" e magari ci sarà chi ti criticherà dicendo che il razzismo è ben altro etc.
Invece hai ragione, quanto la tua amica.. Un miserabile che oltre che non pagare un'ordinazione, parlare di "manacce nere", pretende di applicare la sua pretesa superiorità il "prima gli italiani" pure allo "ius defecandi" è razzista.
Certo viviamo in tempi molto bui, nei quali c'è perfino chi mena vanto di esserlo (razzista), e c'è chi ci costruisce, su un ipocrita razzismo strisciante, non dichiarato ma abbondantemente praticato, una fortuna politica.
Ma i rospi che si gonfiano, fino a diventare grossi quanto buoi, prima o poi scoppiano, e anche in questo paese tornerà "di moda" essere civili, tolleranti, educati, soprattutto la smetteremo di essere dei codardi terrorizzati dalla altrui diversità, torneremo prima o poi umani.
E chiudo con un augurio al "signore": quello di essere ripetutamente colpito dalla stessa sindrome che ha colto il familiare, da lui così elegantemente difeso, e di trovare solo toilette con un "occupato" in bella mostra. Diverrebbe colorato anche lui.

 

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