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A proposito dei venditori illegali

Scritto da  Michele Rampini Lunedì, 13 Aprile 2015 12:00

 

Tutti dobbiamo ringraziare le Forze dell’Ordine per il loro lavoro a tutela della legalità e della legge che deve o dovrebbe essere uguale per tutti. E’ un lavoro difficile a volte complicato, spesso rischioso per la loro stessa incolumità personale. Sicuramente hanno svolto il loro compito peculiare perseguendo chi vende merce senza alcuna licenza, il più delle volte contraffatta, davanti ai mercati della grande distribuzione approfittando ovviamente del notevole flusso di persone che ivi si recano. Il Sindaco Ferrari dunque ha ringraziato tutti i Corpi dedicati a tale compito a nome di tutta la collettività.
La Sua Amministrazione, però, è anche e sopratutto un organo politico che dovrebbe avere il compito di tutelare, secondo la legge, e ove manchi secondo umanità e buon senso, non solo i cittadini italiani, ma anche tutti coloro che vivono nel nostro Comune, compreso quei cittadini extra comunitari che per gravi vicissitudini legate al disconoscimento dei fondamentali diritti della persona nel loro Paese di origine, spesso campano con espedienti di fortuna sfruttati da personaggi senza scrupoli o addirittura prede dalla criminalità organizzata come anche tanti italiani che non sono riusciti, a causa di diversi fattori, ad inserirsi degnamente nella nostra comunità nazionale. Al di là della loro nazionalità o provenienza sono uomini e donne che vanno rispettati ed aiutati anche perché un loro adeguato inserimento sicuramente può prevenire sia l’illegalità che il compimento di reati più gravi. Spesso coloro che vendono merce illegalmente sono uomini di colore, magari a volte asfissianti nello loro offerte, ma francamente, ovviamente senza fare di tutta un erba un fascio, raramente ho sentito che abbiano compiuto reati più importanti. Sembrano quasi fantasmi che di giorno si aggirano per le strade, mentre di notte scompaiono per rifugiarsi in tuguri sporchi e maleodoranti perché non hanno di meglio dove andare. Credo che sia dovere di tutti i far diventare questi fantasmi uomini e donne come noi.

Michele Rampini

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