Restituiteci Portoferraio

Scritto da Alberto Nannoni Domenica, 19 Luglio 2015 10:05

potoferraio stesa 620 Alberto Nannoni: "Manca il coraggio di adottare decisioni “forti”. Ma dalla Biscotteria nessun segnale, tutto tace".

Nei giorni scorsi una guida turistica autorizzata che accompagnava un gruppo di turisti stranieri in visita a Portoferraio si è sentita dire da un partecipante “in tante gite fatte non abbiamo mai visto un paese così sporco….”. L’episodio è vero ed in tutta onestà non è possibile mettere in piedi neanche una difesa d’ufficio.

Portoferraio è “drammaticamente inadeguato” a ricevere il turista, anche quello di poche pretese, né ha un livello decente di vivibilità verso il residente. Ripeto cose già dette e ben note: regna il disordine urbano, indisciplina assurta a regola, sciatteria annidata in ogni parte del centro storico dalla Darsena Medicea alle belle scalinate verso i forti. Immobili scrostati ed abbandonati, strade sporche e maleodoranti, sgradevoli insetti scorrazzano nelle vie, fioriere spaccate, graffiti sui muri, cordoli scomparsi, insegne commerciali caotiche, fondi vuoti, anarchia diffusa senza controlli, verde cittadino abbandonato. Bagnandoci alle Ghiaie assistiamo attoniti alla scomparsa dei bastioni dei forti sotto l’assalto della vegetazione che li sgretolerà lentamente nell’indifferenza totale.

Chiedo all’Amministrazione in carica: dov’è la bella città che fu? Perchè non avete la capacità di invertire la tendenza al degrado, per non dire al suicidio cittadino, di una città fortezza fra la più belle d’Italia? Il cambiamento del 2014 aveva alimentato la speranza collettiva di un inizio di rinascita, invece da allora il paese sembra paralizzato come sotto l’effetto del veleno di un cobra. Tutto è immobile, gli stessi portoferraiesi sembrano sotto incantesimo di una cattiva strega, in una indifferenza sovrana. Forse l’Amministrazione in carica non ha le forze o le capacità di iniziare un percorso virtuoso di risanamento materiale, culturale, sociale e civico. Forse Portoferraio ha bisogno di una “rinascimento cittadino”, un movimento di opinione collettivo che, affiancandola, sproni l’Amministrazione a muoversi. Forse manca il coraggio di adottare decisioni “forti”. Ma dalla Biscotteria nessun segnale, tutto tace. Che tristezza.
Ed intanto il paese muore.

Alberto Nannoni

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2 commenti

Link al commento Martedì, 21 Luglio 2015 00:04 inviato da pietro bianchi
condivido tutto
ho scritto anche tenews ma non pubblicano. dire che e' la cittadinanza e' la prima causa e la scarsa civilta' in particolare dei giovani non e' piaciuto.
insisto neld ire che i portoferraiesi per promi devono essere civili e poi potranno farsi sentire come sid eve sia in comune che con la vigilanza.
i ristoranti che lasciano fuori la notte i bidono della spazzatura, se li devono tenere dentro fino al ritiro, vi risulta che qualche vigile abbia fatto ina multa?
I cani che sporcano hanno un padrone, quanti cano ci sono in giro che scorrazzano? le auto in divieto di solta e le multe che le deve fare? i r ragazzi che fanno casino e sporcano chi li controlla? le fogne che puzzano l'illuminazione che manca e le strade sprche chi le vigile? i condomini nmel centro storico fatiscenti? qui il comune deve intervenire,potrebbe obbigare a fare le facciate facendo sconti magari sulla tassa dei rifiuti , chi non si adegua verra' sanzionato con l0inagibilita' di diversi edifici che cadono a pezzi e che fanno rischiare chi ci passa sotto. insomma e' difficile ma ci vuole uno sforzo da parte di tutti
Link al commento Lunedì, 20 Luglio 2015 09:44 inviato da Gianluca Bisso
Condivido pienamente la critica riguardo “le cose già dette e ben note” di cui ha parlato il signor Nannoni, ma affermare che la città di Portoferraio non garantisce un livello decente di vivibilità ai cittadini è eccessivo. Basti pensare alle città del continente più grandi della nostra, e non mi riferisco solo a Roma, Napoli, Milano, ma anche a Piombino e Livorno, dove lo stato di degrado è molto più grave. Ad essere sinceri, anche negli altri comuni elbani la situazione non è propriamente idillica. Per quanto riguarda l’Amministrazione in carica credo che abbia difficoltà a intervenire per motivi di carattere burocratico ma soprattutto economico (così come l’Amministrazione precedente): serve tanto denaro e se con quel poco che il Comune ha a disposizione vengono realizzate opere poi imbrattate o distrutte dai vandali, le colpe vanno attribuite alla cittadinanza: le discariche abusive (anche di eternit), le suppellettili di una casa ristrutturata abbandonate in strada, i graffiti senza alcun valore artistico realizzati solo per stupidità e vacuo esibizionismo, il verde cittadino su cui vengono versate le bibite alcoliche acquistate nei locali e altri episodi simili dimostrano non solo che molti cittadini non si interessano del “bene comune”, ma contribuiscono a vanificare i tentativi di rendere la città migliore. E questo, purtroppo, continuerà ad accadere indipendentemente dal partito politico in carica: rossi, azzurri, pentastellati, verdi e neri possono fare ben poco se non ci sono i mezzi economici e se quelli presenti sono male utilizzati (ad esempio con il contratto triennale 2011-2014 per la manutenzione del verde pubblico delle Ghiaie). La triste verità è che, non solo a Portoferraio, ognuno pensa solo a se stesso, non si può parlare neanche di campanilismo, dato che quello che ci sta veramente a cuore è solo il nostro giardino di casa. Si dovrebbero compiere molti interventi, a partire dalla realizzazione di un impianto fognario decente, ma ritorna il problema dei fondi: dove trovarli? Mi auspico che nasca davvero un movimento di opinione collettivo, anche se dubito che possa succedere. Per non rimanere delusi alle prossime elezioni, di fronte alle promesse elettorali ricordatevi l’aforisma di Carlyn Warner: Anni fa le fiabe iniziavano con “C’era una volta…”.Oggi sappiamo che iniziano tutte con “Se sarò eletto…”.