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Mezzi pubblici: Ancora disavventure per un'altra minorenne

Scritto da  lettera firmata Sabato, 21 Settembre 2013 20:27

Dal un genitore riceviamo una lettera in cui si racconta di nuove traversie affrontate da un'altra minorenne con i mezzi pubblici elbani: "Gentile redazione, vi scrivo anche io come padre di una ragazzina di 14 anni, anche lei lasciata a piedi da uno zelante controllore di autobus, e come padre, rimango sconcertato di fronte a tanta fermezza nell'applicare il regolamento".

Gentile redazione, vi scrivo anche io come padre di una ragazzina di 14 anni, anche lei lasciata a piedi da uno zelante controllore di autobus, e, come padre, rimango sconcertato di fronte a tanta fermezza nell'applicare il regolamento.

Il fatto: mia figlia, al primo anno delle superiori, pur avendo acquistato regolare abbonamento M .di Campo - Portoferraio, la mattina ha erroneamente vidimato alla partenza il tesserino anzichè il regolare abbonamento, complice l'emozione del primo giorno di scuola e la mancanza di un controllore che avrebbe risolto alla fonte l'equivoco, alla partenza delle ore 13.00 da Portoferraio alla richiesta del controllore di esibire l'abbonamento, lei ha esibito il tesserino erroneamente vidimato ed il controllore prontamente ha negato l'accesso su l'autobus dicendo che quel tesserino (fornito dalla stessa ATL insieme all'abbonamento trimestrale € 115.00 ) non era valido e non poteva salire, mia figlia ha risposto che lei l'abbonamento lo aveva pagato, e che nella concitazione della partenza non riusciva a trovarlo, pensando anche che il suddetto abbonamento fosse stato perso; il controllore per tutta risposta dice che se vuole salire deve pagare un nuovo biglietto, mia figlia non avendo soldi sufficienti non può pagare, a questo punto lo zelante controllore risponde che l'autobus deve partire e quindi lei deve rimanere a terra. Tutto questo davanti a tutte le persone che erano a bordo e fuori dall'autobus, mortificando la ragazza e mettendola alla stregua del più famigerato "Portoghese".  Per lei nessun controllo dati o richiesta di numeri di telefonici, doveva rimanere a terra.

E' vero la legge e i regolamenti non ammettono ignoranza, ma credo che con un pò di elasticità mentale da parte del controllore, oppure un semplice controllo, avrebbero impedito che mia figlia, dopo avermi telefonato piangendo per la mortificazione, fosse lasciata a terra a Portoferraio dove nessuno poteva andare a prenderla, forse avrebbe potuto farla salire, prendendo nota del nome e tenendo presente i 5 giorni per esibire l'abbonamento, e forse, appena salita sull'autobus, con calma, avrebbe potuto esibire il maledetto abbonamento che lei dopo un attimo ha subito trovato; già perchè il tesserino lei lo aveva.

Ad una telefonata all'azienda, che peraltro non si è scusata, ci siamo sentiti rispondere che sono in atto controlli a tappeto per evitare fenomeni di evasione di pagamento .

lettera firmata

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