Stampa questa pagina

Capoliveri, scoppia il caso dell'urbanistica: 17 indagati per presunti abusi ed altre violazioni

Scritto da  ER Sabato, 13 Aprile 2024 10:53

Sono 17 le persone indagate dalla Guardia di Finanza per quello che è stato chiamato "Sistema Capoliveri" che avrebbe avuto lo scopo di consentire una serie di lavori edilizi omettendo di attivare controlli.


Da quanto comunicato dalla GdF sarebbero infatti 7 manufatti in costruzione, posti sotto sequestro, che interesserebbero le indagini.

 

L'inchiesta sarebbe partita da una segnalazione anonima che ha convinto gli inquirenti a dare il via ad una serie di intercettazioni telefoniche, protrattesi per lungo tempo.

 

Inoltre i finanzieri avrebbero anche raccolto dichiarazioni in argomento rilasciate dall'ex responsabile di area tecnica del Comune Vincenzo Rabbiolo e da Ruggero Barbetti, ex sindaco del paese.

 

Tra gli indagati spicca il nome del vicesindaco Leonardo Cardelli, per gli ipotizzati reati di corruzione, abusi edilizi e paesaggistici, falsità ideologica in concorso.

 

Con lo stesso reato di corruzione ci sarebbero anche i nomi di Luigi Borriello (dipendente del catasto) e Luca Rocchiccioli (geometra di Piombino) e l'imprenditore lombardo Marco Marzorati.

 

Nel mirino delle Fiamme Gialle con l'ipotesi di aver commesso abusi edilizi, paesaggistici e falsità ideologica Federico Brugioni, responsabile dell’area tecnica del Comune capoliverese, i committenti Gemma Lavorgna, Roberto Eugeni, Raimund Kober, Maria Lorena Carmignani, Lio Baldoni, Luca Armenia, Gian Francesco Ballerini, l'imprenditore edile Stefano Squarci, l'architetto Marco Cardenti ed il geometra Giuseppe Linguanti.

 

Per una vicenda apparentemente marginale, rispetto a quanto si fa carico al blocco degli altri chiamati in causa dalle indagini, risulterebbero poi indagati per abuso edilizio e paesaggistico anche la progettista Giselda Perego e Paolo Ballerini, committente ed ex sindaco di Capoliveri.

 

Al di là del complessivo e comprensibile clamore suscitato dalla vicenda, le cui notizie hanno circolato ben oltre i confini elbani, ricordiamo comunque che gli avvisi di garanzia sono strumento di tutela degli indagati, nessuno dei quali può essere considerato reo di quanto in fase di indagine contestatogli fino ad eventuale sentenza passata in giudicato.

Vota questo articolo
(51 Voti)
Ultima modifica il Sabato, 13 Aprile 2024 11:04