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Financial Times: Un buon affare investire all'Elba

Scritto da  Tatiana Paolini Venerdì, 25 Luglio 2014 11:34

financial times620Un ottimo servizio del principale giornale economico-finanziario del Regno Unito.

Nei giorni scorsi l'isola d'Elba è finita sull'inserto del Financial Times "House end Home"
L'articolo, segnalatoci dall'elbano Massimo Battaglini, che si trovava temporaneamente a Londa, è stato scritto dal giornalista Fred Redwood in seguito ad un soggiorno sull'isola ospite della Knight Frank, la principale società mondiale di consulenza immobiliare da oltre 100 anni.
Partendo dall'occasione della regata storica organizzata per il Bicentenario Napoleonico dall'attore inglese Griff Rhys Jones, l'Elba viene presentata subito come un luogo paradisiaco, "unspoilt", intatto, non danneggiato, e con l'immagine di un aperitivo in Calata portoferraiese, viene descritta come un luogo che non ha perso la sua identità, in cui si respira un atmosfera di vacanza spensierata: "sono tutti shopping e glamour e le persone amano farsi guardare".
E subito si passa all'analisi del mercato immobiliare locale "drammaticamente fluttuante negli ultimi anni" fino ad arrivare ai prezzi attuali che, secondo la Knight Frank, risulterebbero inferiori del 30 % rispetto al 2007.
Elencando una serie di offerte che vanno dalla villa da sogno con parco piscina e vista sul Golfo di Portoferraio, al monolocale con terrazza panoramica su Fetovaia, alla casa di campagna con 6 camere a 260.000 sterline (320.000 euro circa), il Financial Times fa un vero e proprio invito ad investire in un paradiso in cui "il traffico è leggero, il ritmo della vita è lento e il crimine è di fatto inesistente".

Un' ottima promozione che esalta, tra l'altro, il rinnovato servizio di collegamenti aeroportuali con Pisa, quella che il principale giornale economico-finanziario del Regno Unito riserva all'isola d'Elba, in particolare perché rivolta ad un popolo che, con una grande tradizione di viaggi, fu tra i primi a scoprire l'Elba come meta turistica e l'ha assiduamente frequentata fino agli inizi degli anni '90, quando le grandi agenzie inglesi iniziarono ad abbandonarla perché diventata troppo cara e la sostituirono con destinazioni più economiche.

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