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Anche l'Isola d'Elba Slow al Salone del gusto di Torino

Scritto da  Condotta Slow food Elba Capraia Mercoledì, 22 Ottobre 2014 12:24

Sta partendo per Torino una piccola delegazione della condotta Slow Food dell'Isola d'Elba e Capraia, direzione Salone del Gusto e Terra Madre dove farà degustare alcune delle eccellenze enogastronomiche locali accomunate dalla filosofia slow del buono, pulito e giusto.

Sta partendo per Torino una piccola delegazione della condotta Slow Food dell'Isola d'Elba e Capraia, direzione Salone del Gusto e Terra Madre dove farà degustare alcune delle eccellenze enogastronomiche locali accomunate dalla filosofia slow del buono, pulito e giusto.

Alle ore 18 del 23 Ottobre, la condotta di Elba e Capraia parteciperà attivamente a un incontro pubblico dal tema "Presentazione della rete delle isole Slow, dei suoi obiettivi e delle realtà che aggrega”. Si tratta di un modello di tutela e riappropriazione del territorio e della sua identità, attraverso una mappatura delle risorse affinché non vengano perse come ben insegnano i progetti di tutela dei Presìdi Slow Food e dell’Arca del Gusto, la trasmissione dei saperi alle nuove generazioni. Il progetto prevede anche un potenziamento della relazione tra agricoltori e pescatori con i ristoratori in modo da valorizzare l’economia locale e resistere alla globalizzazione alimentare
La rete delle isole (nata proprio all'Isola d'Elba grazie all'impulso della locale condotta nel 2005 e del suo allora fiduciario Carlo Eugeni) si è riunita ogni anno per attivare percorsi virtuosi che incrementino il concetto di indennità territoriale. Vale la pena ricordare che è stata la prima rete territoriale promossa da Slow Food, che ha avuto anche il grande merito di incentivare la nascita di altre realtà che si sono unite e si stanno unendo sulla base di specificità locali accomunanti.

Da qui l'idea di fare in modo che la condotta locale durante l’intervento previsto, ricerchi gli elementi che accomunano le isole, intese come arcipelaghi di bellezza e umanità circoscritta dal mare che non per questo smettono di vedere oltre. Persone con inventiva e coraggio, abituate ad affrontare situazioni, a vedere risorse nei limiti e opportunità nell'essere marginali, saranno al centro del racconto elbano. Periferie che imparano ad organizzarsi e che possono essere da esempio per altri, semplicemente essendo, facendo, connettendo. Periferie che diventano possibili centri di scambi e connessioni, in grado di promuovere capacità progettuali e risposte flessibili e dinamiche alle crescenti istanze che il mercato ci pone.
Territori piccoli, marginali, meno antropizzati, che proprio per questo si dimostrano più attenti, propositivi, in grado di far partire azioni concrete sul territorio.

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