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CRONACHE NAPOLEONICHE 13...Telegrafi ottici e il Presepe di Pomonte

Scritto da  Beta de Latorre Domenica, 14 Dicembre 2014 09:50

(Il Monitore d’Etruria del 13 dicembre del 1814)

PORTOFERRAJO (dal Nostro Inviato) - Ai primi di dicembre è stata pubblicata nei giornali inglesi la notizia che voci raccolte a Vienna, negli ambienti del Congresso, dicono dell’ipotesi di deportare Napoleone in qualche remoto luogo d’America, o alle Azorre, o addirittura a Sant’Elena, una sperduta isoletta vulcanica, scalo inglese sulla rotta di Città del Capo, costituendo il Bonaparte un pericolo per la sicurezza dell’Europa.
Evidentemente la notizia, peraltro già pubblicata dal Monitore d’Etruria, ha avuto un ben diverso credito da parte dell’Imperatore leggendola sulla stampa inglese. Ha immediatamente convocato il colonnello Campbell,e davanti a numerosi testimoni gli ha letteralmente gridato in faccia, rosso d’ira: <<Sono un soldato! Che mi si assassini! Offrirò il mio petto!. Ma non voglio essere deportato!>>
Resta il fatto che nei salotti e financo nei caffè di Portoferraio si parla apertamente di complotti, attentati, spioni, sbarchi clandestini in vari luoghi dell’Elba, ripetuti avvistamenti di navi da guerra francesi nel mare che guarda la Corsica. Sul Monte Capanne, sul Perone e sull’Orello sono stati piazzati telegrafi ottici e i sindaci sono stati allertati a raddoppiare la vigilanza, specie nei luoghi più appartati come Pomonte e Sant’ Andrea.
A Pomonte in particolare è stato inviato un distaccamento del Battaglione franco al comando del Signor Nelziro, il quale ha preso quartiere nella scogliera che sovrasta il Calello, la piccola cala dove attraccano le barche che caricano il vino prodotto in alto, al Poio e nella Terra dell’ antica Pedemontem.
Il vostro cronista è voluto tornare a visitare questo luogo, e non nego la mia meraviglia, nell’avere ammirato il presepe, allestito dagli uomini del distaccamento franco, con l’aiuto di una bella e impavida pomontinca che chiamano Kirama. Sono state ricostruiti i balzi delle vigne, i palmenti e l’osteria; l’officina del fabbro e del maniscalco; il mulino ed il forno. Spazi di vita vissuta che contornano il piccolo caprile, costruito con la maestria degli antichi pastori del Capanne, dove a Natale troveranno rifugio Maria e Giuseppe in attesa del loro Bambolo.
BUON NATALE a tutti i distinti lettori del Monitore d’Etruria
Beta de Latorre

 

Aggiornamenti
Ancora oggi, dai tempi napoleonici, il Distaccamento de “ Il Calello”, crea nei gradoni della Piazza della Chiesa, un presepe…che vale un viaggio.

B.T.

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