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Alla Parrocchia San Giuseppe di Portoferraio la mensa è diventata quotidiana

Scritto da  Nunzio Marotti Sabato, 24 Gennaio 2015 04:21

Da questo mese di gennaio, nella parrocchia San Giuseppe di Portoferraio, da settimanale la mensa diventa servizio quotidiano. Lo aveva comunicato nella Messa della notte di Natale il parroco, don Gianni Mariani.

Da questo mese di gennaio, nella parrocchia San Giuseppe di Portoferraio, da settimanale la mensa diventa servizio quotidiano. Lo ha comunicato nella Messa della notte di Natale il parroco, don Gianni Mariani. «E’ un desiderio del mio cuore – ha detto – per venire incontro al crescente bisogno, rispondendo all'invito che il Signore rivolge ai suoi discepoli preoccupati per la folla affamata: "date loro voi stessi da mangiare" (cfr Mt 14,15)».
Da tre anni, ogni martedì, la mensa parrocchiale serve gratuitamente agli ospiti un pasto caldo e abbondante in un clima familiare e accogliente. «Chi viene a mangiare – continua don Gianni - non ha necessità di soddisfare solo il bisogno materiale di cibo, ma anche di ritrovare simpatia, rispetto e calore umano».
La mensa è frequentata da stranieri e, in misura crescente, anche da italiani. La crisi colpisce in modo sempre più forte, mettendo a dura prova anche la vita delle famiglie elbane.
Per ottimizzare il servizio si è costituita l’Associazione San Giuseppe Onlus, di cui è presidente il parroco il quale è coadiuvato dalla vicepresidente Marcella Chionsini.
Sono coinvolti circa una cinquantina di volontari, tra cui una decina uomini, che fanno funzionare la mensa, la cucina e il magazzino .
Tutte le mattine si effettua il giro dei supermercati convenzionati (Coop, Conad e Crai) e si ritirano i prodotti freschi. Ci si avvale, inoltre, dei prodotti raccolti durante speciali iniziative quali quella del Banco Alimentare. Ci sono poi gli aiuti che provengono dai privati. E fra questi, un particolare ringraziamento è indirizzato all’Hotel Airone per la preziosa collaborazione.
Nel giorno di mensa, inoltre, alcuni volontari consegnano il pasto a domicilio ad una decina di famiglie. Infine, vengono distribuiti pacchi spesa alimentare e fornito vestiario (in una stanza adiacente, simpaticamente definita “boutique”).
Questa realtà rientra fra le attività caritative e sociali della parrocchia, fra cui ricordiamo l’accoglienza estiva dei bambini di Chernobyl (esperienza ultraventennale) e la messa a disposizione dell’area esterna attrezzata per attività ludiche e sportive.
Ma per l’estate prossima è già allo studio un progetto, sempre collegato al servizio della mensa. «E’ chiamato “Siticibo” – spiega il parroco – ed è reso possibile dalla disciplina sulla distribuzione dei prodotti alimentari ai fini della solidarietà sociale. L’attività consiste nel recuperare esclusivamente dalla ristorazione organizzata (come mense aziendali, alberghi, ristoranti) tutti quei cibi cucinati, alimenti freschi come frutta e verdura e prodotti da forno, di ottima qualità e perfettamente integri, non serviti, che nel giro di poche ore attraverso i volontari vengono consegnati e consumati presso gli enti riceventi. Questo recupero consente di avere risorse per le persone in difficoltà e, allo stesso tempo, contrasta gli sprechi». Naturalmente, vengono seguite procedure chiare, semplici e di immediata applicazione per tutti, garantendo l’igiene degli alimenti assicurandone l’integrità e l’appetibilità dei prodotti e le loro caratteristiche organolettiche.
Ultimo, ma non in ordine di importanza, va detto che, sul piano pastorale, l’anno 2015 vedrà un’accentuazione dell’educazione alla carità negli itinerari catechistici, in particolare nei gruppi di catechismo dell’iniziazione cristiana dove bambini e ragazzi verranno sensibilizzati anche su questo nuovo e impegnativo servizio.
Nunzio Marotti

(pubblicato su Toscana Oggi dell’11 gennaio 2015)

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