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La Madonnina del Grigolo del 1965 sarà esposta nella chiesa del cimitero dei Neri

Scritto da  Stefano Bramanti Venerdì, 05 Luglio 2019 15:49

 

La missione di Stefano Carbonaro, per la valorizzazione dell'ormai malconcia Madonnina del Grigolo, sostituita sugli scogli da una nuova in vetroresina, prosegue. Ha di recente ottenuto, grazie ad un accordo con Simone Meloni, il governatore della Misericordia e con precedenti intese con Adriano Bracali del medesimo sodalizio, di esporre permanentemente, dopo l'estate, i resti della statua religiosa nella chiesetta del cimitero dei Neri.


Il monumento fu creato nel 1965, in ferro battuto, dall'artigiano Mario Tredici di origini riesi. Lo donò alla città di Portoferraio affinché fosse esposto sulla scogliera, dato che da quelle parti, fin dagli inizi del 900, era esistita una statuetta (da qui il nomignolo di Madonnina del Grigolo, ndr) poi andata distrutta.

L'opera del Tredici venne restaurata nel 1992 da Vincenzo, padre del giovane Carbonaro, perché corrosa dagli agenti atmosferici. Stefano quindi, come è noto, ha agito da volontario per vari mesi, insieme ad altri per far sostituire la statua e la cosa è andata in porto grazie al decisivo intervento economico del Rotary Club dell'isola, associazione che anche nel restauro era stata protagonista.


"Sì- ha confermato Stefano Carbonaro - dopo i vari impegni per risolvere la questione, di cui sono grato a tutti quanti hanno contribuito, mi sono detto che il monumento religioso, anche se malridotto, è un'opera d'arte e un simbolo locale che ha resistito per 54 anni. Non era giusto buttarla come un rifiuto e i contatti con la Misericordia hanno avuto un esito positivo. Farò un piccolo restauro conservativo di alcune parti dell'opera ai fini della sicurezza e la collocherò su un basamento in modo che sia perfettamente stabile. Sarà poi transennata per non far avvicinare troppo le persone. In questo modo chiunque potrà vederla negli orari di apertura del cimitero, anche gli elbani che stanno fuori isola e tornano di tanto in tanto. La correderò di un pannello con immagini e altri documenti, per spiegare la sua storia fino ai tempi attuali e per far conoscere le vicende pluriennali di questa immagine religiosa, cara a tanti portoferraiesi, elbani e ospiti”.

 

Stefano Bramanti

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