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La Fame di spiritualità

Scritto da  Nunzio Marotti Lunedì, 13 Luglio 2020 10:53

 

Anche se non lo si ammette o se non se ne è consapevoli, le città e paesi sono attraversati da una fame di spiritualità. Anche, ma non solo, per effetto del disorientamento provocato dagli eventi ultimi, fra cui la pandemia.
Dice Dio biblico attraverso il profeta Amos: <<Ecco, verranno giorni in cui manderò la fame nel paese; non fame di pane né sete di acqua, ma di ascoltare le parole del Signore>>.
Questo è un tempo favorevole.
I credenti di ogni religione, tali perché si fidano della Parola di Dio che ascoltano, a quali responsabilità sono chiamati in questo tempo?
Prima di tutto a rompere la catena dell'abitudine che corrode e corrompe anche l'esperienza credente, anestetizzando spesso la forza della Parola nella propria vita e rendendo sterile la testimonianza.
Il mondo attende testimoni più che maestri (Paolo VI) , persone credibili e non solo credenti. Fare della Parola il proprio alimento quotidiano trasforma l'esistenza rendendola capace di costruire l'umano con creatività e audacia.
Recentemente l'Istat ha rilevato che nel tempo della pandemia è aumentata la religiosità degli italiani. Il 42% si è rivolto a Dio una volta alla settimana, un quarto ogni giorno ha parlato con Dio. Circa la metà del campione comunque ha dichiarato di non averlo mai fatto.
I dati sono importanti ma possono essere interpretati. Prendiamo solo il caso della "preghiera" (ma potremmo fare lo stesso per "Dio" o altro). Quando si intervista sulla preghiera, siamo sicuri che gli interlocutori abbiano presente lo stesso significato? Della preghiera esistono modelli (che variano nel corso del tempo e della vita personale), di cui il più noto ha a che vedere con le formule, cioè le cosiddette "preghiere".
Vale la pena sottolineare, con grande rispetto sia delle sensibilità che della libertà dello Spirito (il quale, come il vento, soffia dove vuole), che, con la parola "preghiera", entriamo in un mondo vasto. Nelle varie situazioni, specie quelle limite (che riassumo in "sofferenza-morte" e in "amore"), l'uomo tende ad interrogarsi sul significato degli eventi. Da qui, molto spesso, l'esperienza del mistero al quale ci si apre progressivamente con tutto l'essere (i sensi, l'affettività, l'immaginazione, il pensiero).
In questo senso il dato dell'Istat può risultare diverso, cioè più ampio del 42%. Quindi, esiste una diffusa domanda di spiritualità. realtà importante e ineludibile. Una domanda che può (o non può) incontrare risposte nell'orizzonte religioso e/o della fede, da incarnare sempre, in modo proprio (originale), nel concreto vissuto di ogni personalità.


Nunzio Marotti

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