Il prossimo 3 giugno sarà un anno tondo dall'arrivo (da Livorno) del Dott. Maurizio Matronola all'ospedale di Portoferraio, nell'Unità Operativa Complessa di Chirurgia: da un mese, di quel reparto – una ventina di letti compresa Ortopedia- è diventato anche formalmente Direttore f.f. ('Primario', si sarebbe detto in passato) a seguito della delibera assunta dal Asl Toscana Nord.

Chirurgo con esperienza ventennale nei grandi ospedali toscani, antesignano della tecnica operatoria non invasiva della laparoscopia anche nelle patologie tumorali, il Dott. Matronola pensa positivo, e la chiaccherata sull'ospedale elbano ruota attorno al concetto del 'diamoci una mano', che non è solo un atteggiamento diplomatico, tanto è che nei giorni scorsi lo si poteva trovare a fare i vaccini anti Covid nel Comune di Campo.
Crede molto nel personale medico fisso, stanziale (da quando lavora a Portoferraio ci abita), perchè solo in questo modo si crea l'indispensabile rapporto di conoscenza e fiducia, e quindi, aggiungiamo noi, vanno superati tutti gli ostacoli che si frappongono alla venuta all'Elba del personale medico mancante, dalla radiologia agli/alle anestesie, una mancanza che rende ad esempio problematico attivare quei letti di Terapia Intensiva Sub Operatoria, indispensabili per poter operare in loco tutta una serie di casi che altrimenti si è costretti a dirottare oltre il canale. Non occorre qui spiegare i disagi e i costi ai quali vanno incontro le famiglie che si trovano a dover seguire i propri cari 'in continente'.
Il principale ostacolo per poter invogliare il personale medico e paramedico disponibile a venire e restare all' Elba, a coprire posti già presenti in pianta organica, è ovviamente quello dell'alloggio-foresteria per il tempo necessario a trovare l'idonea sistemazione: questione della quale, stando agli annunci di qualche mese fa, pare esserci consapevolezza istituzionale (si spera in tutti i Comuni, essendo il servizio per tutto il territorio).
CR