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Giuzio: Nurra sbaglia sulla chiusura delle Ville Napoleoniche

Scritto da  Antonella Giuzio Mercoledì, 16 Luglio 2014 09:58

L'assessora di minoranza: "invece di  auspicare una “manifestazione di insoddisfazione” da parta della propria amministrazione, cosa che in passato ha dato ben pochi risultati, il consigliere Nurra, delegato al patrimonio storico, dovrebbe sollecitare la propria giunta affinchè il confronto istituzionale tra comune, regione e ministero, continui e si arrivi a risultati concreti, avvalendosi anche del sostegno degli operatori turistici che, sicuramente, faranno la loro parte".

Leggo con stupore la lettera di protesta del consigliere Nurra in merito  alla chiusura delle residenze napoleoniche nei  giorni previsti dal Ministero per il consueto riposo  settimanale. Le Residenze napoleoniche  da sempre hanno un chiaro orario  di apertura : tutti i  giorni  dalle 9 alle 19 esclusa la domenica pomeriggio. Osservano  poi  a turno un giorno di  riposo: Lunedi la Villa di  san Martino, martedi la Palazzina dei Mulini. E questo non come dice il consigliere Nurra “inspiegabilmente”  e “senza un adeguato preavviso e comunicazione”, al contrario gli orari, per quanto non condivisibili, sono ben esposti sui cartelli  all’ingresso delle residenze, sono consultabili  sul  sito  del ministero  e della sovrintendenza e sono  riportati  su tutte le guide e riviste di informazione turistica in circolazione.

Siamo una realtà turistica e concordo sul fatto che gli orari di apertura dovrebbero essere rivisti, magari prevedendo qualche apertura serale nei mesi estivi e più caldi, prevedendo magari qualche servizio aggiuntivo come adeguati punti di ristoro e bookshop come in tutti i musei nazionali di un certo  rilievo (e i nostri  lo sono!!! Villa San Martino è il secondo museo più visitato in Toscana dopo gli Uffizi).

La passata amministrazione aveva avviato un percorso con il nuovo assessore regionale al Turismo Sara Nocentini, per chiedere al ministro Franceschini di rivedere le modalità di gestione dei servizi aggiuntivi nei musei e incentivare aperture straordinarie.

Ecco allora che invece di  auspicare una “manifestazione di insoddisfazione” da parta della propria amministrazione, cosa che in passato ha dato ben pochi risultati, il  consigliere delegato al patrimonio storico dovrebbe sollecitare la propria giunta affinchè il  confronto istituzionale tra comune, regione e ministero, continui e si arrivi a risultati concreti, avvalendosi anche del sostegno degli operatori turistici che, sicuramente, faranno la loro parte.

Antonella Giuzio

Consigliere comunale

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