Stampa questa pagina

Conguagli ASA: una stangata per le imprese oltre che per i cittadini

Scritto da  Confindustria Livorno Venerdì, 19 Settembre 2014 10:13

E’ sorprendente come, senza nessun annuncio preventivo e secondo un’abitudine purtroppo abusata, si proceda a colmare le inefficienze di gestione ribaltandone i costi sull’utenza finale. E’ esattamente il contrario di ciò che dovrebbe accadere nell’ambito di un’oculata gestione d’impresa, tanto più se erogatrice di un servizio pubblico

La decisione di ASA di applicare sulle tariffe delle utenze (domestiche e non) conguagli “finalizzati al recupero di alcune risorse economiche anticipate”, genera stupore per le modalità e per i contenuti.

E’ sorprendente come, senza nessun annuncio preventivo e secondo un’abitudine purtroppo abusata, si proceda a colmare le inefficienze di gestione (che sistematicamente si ripercuotono in inefficienza di servizi ai cittadini ed alle imprese), ribaltandone i costi sull’utenza finale. E’ esattamente il contrario di ciò che dovrebbe accadere nell’ambito di un’oculata gestione d’impresa, tanto più se erogatrice di un servizio pubblico !

La decisione di ASA appare ancora più inaccettabile, se rapportata al grave periodo di crisi che colpisce cittadini e Imprese che, contrariamente a quanto comunicato, potrebbe comportare aggravi di costo sulle singole utenze nell’ordine di migliaia di Euro.

Tutto ciò appare ancora più stridente se si rapporta alla qualità del servizio idrico; basti pensare ai giorni dello scorso anno quando la città è “rimasta a secco” con conseguenti ulteriori gravissimi danni per l’economia locale e disagi per i cittadini.

A completare il quadro sempre più fosco del servizio idrico complessivo, incombe la preoccupazione delle conseguenze che potrebbero scaturire sull’economia portuale qualora anche il servizio idrico in Ambito Portuale venisse gravato dall’obbligo di ricaricare analoghi conguagli sulle utenze portuali, già tartassate da sovrattasse demaniali, tasse raccolta rifiuti ecc (per le utenze portuali si stima un aggravio di costi che supera abbondantemente i 200.000 €).

Confindustria, già dal 2009 (sei anni!), ha proposto progetti concreti che, oltre ad essere ecologicamente vantaggiosi per la valorizzazione ad uso industriale delle acque reflue, determinerebbero benefici alla collettività e risolverebbero questi annosi problemi tali da compromettere la competitività del nostro comparto industriale.

Dopo i rituali annunci, cui fino ad oggi sono seguiti soltanto aumenti tariffari e non robusti interventi migliorativi del servizio, è necessario passare ad azioni concrete, anche in vista della prossima scadenza prevista per l’inizio del 2016 della concessione per il Servizio di distribuzione in Ambito Portuale.

Vota questo articolo
(0 Voti)