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La specificità sanitaria insulare elbana, documento di rilancio dei comitati: ripartiamo dall'accordo del 2012

Scritto da  I Comitati Elbani Riuniti pro Sanità Elba Mercoledì, 15 Ottobre 2014 04:10

Elba Aerea da sudovest 620

 

In seguito alla Riunione dei Comitati Elbani pro Sanità in data 8 ottobre 2014, sono emerse alcune considerazioni che, in un’ottica di costruttiva collaborazione con le Istituzioni, desideriamo condividere con i cittadini.
Partendo dal passato per costruire il nostro futuro, possiamo considerare l’Accordo firmato dai Sindaci con la Regione il 23 novembre 2012, delibera Regionale n°1069 del 03-12-2012 (rappresentava circa il 70% delle richieste iniziali dei Sindaci) una base di partenza che sicuramente deve essere migliorata e implementata per rinforzare la realtà sanitaria insulare.
Ricordiamo sinteticamente i principali punti ottenuti: guardia attiva H/24 di anestesia-rianimazione (all’Elba non c’era mai stata), Medicina: Unità Operativa Complessa (sarebbe diventata sezione di Piombino), 3 letti di subintensiva; mantenimento del servizio di Oncologia; Cure palliative; Ospedale di Comunità; Attività senologica; ambulatori invariati; Life pak per emergenza urgenza (in caso di infarto per trasmissione ECG e consulto); Telerefertazione radiologica; Reparto materno infantile mantenuto; Punto nascita (anche se il numero dei parti è inferiore a 500) in virtù dell’insularità è stato mantenuto; il trasporto in elicottero per patologie gravi.
A nostro avviso, il modello organizzativo futuro su cui invitiamo le Istituzioni a riflettere, considerati gli errori del recente passato, pur considerando un’unica aerea sanitaria Elba, Piombino, Cecina, è quello di considerare l’Elba in posizione centrale.
Immaginiamo una grande orchestra in cui si avvicendano diversi direttori a dirigerla.
Negli ultimi anni la maggior parte dei direttori d’orchestra dirige a Piombino e a Cecina, venendo ogni tanto a dirigere all’Elba; forse è giunta l’ora di cambiare…
Il presidio Ospedaliero di Portoferraio e il territorio dell’Elba, in virtù dell’insularità meritano maggiori attenzioni e una declinazione dei servizi adatta a compensare il disagio dell’insularità per rendere totale ed equa la fruizione del diritto alla salute dei cittadini.
Sino a quando avremo continue peregrinazioni di medici ed infermieri sarà difficile ottenere una certa stabilità. Non esistono situazioni permanenti, tutto è in divenire; le eccellenze devono essere premiate.
Le Unità operative (i Reparti) sono un po’ come le navi: per funzionare bene devono avere comandanti preparati, affidabili ed un equipaggio adeguatamente addestrato; in questo modo si può affrontare la navigazione con tranquillità.
A grandi linee, senza entrare nel dettaglio, possiamo dire che sicuramente il Pronto Soccorso deve essere potenziato, dotato di stanze per Breve Osservazione; benissimo 2 Posti letto di terapia intensiva; sicuramente rinforzata la Radiologia, la Pediatria con numero adeguato di personale; servizio dialisi; l’iperbarica potenziata; utile una sezione di cardiologia; gli ambulatori specialistici potenziati.
Il Polo chirurgico deve essere rivisitato e rivitalizzato, ricordando che la Traumatologia gioca un ruolo importante sull’Isola, così pure la Chirurgia: entrambe dovrebbero essere un fiore all’occhiello!
Potremmo avere un buon ritorno sia come immagine, sia come introito, lavorando ad esempio sulla riabilitazione.
Il nostro messaggio vuole essere un appello rivolto a TUTTI per ripensare ad un modello sanitario che veda l’Elba in una posizione meno succube rispetto al continente e più rigenerata. Non è per campanilismo. Il criterio dovrebbe essere di dare di più a chi sta peggio, di dare sovranità e autonomia ai territori disagiati nella gestione dei fondi economici, per definire le priorità in base ai bisogni specifici!

Si potrebbe costruire un programma con le Università di Firenze, Pisa, Siena, garantendo un percorso dall’Elba verso l’Università e dall’Università verso l’Elba.
I servizi basilari in Ospedale e sul territorio devono essere fruibili sull’Elba e di buon livello; per patologie gravi o sospette tali, l’elicottero è il mezzo più veloce e sicuro per raggiungere i centri di 2°- 3° livello ma è uno strumento compensativo d’eccellenza, non sostitutivo di quanto può essere erogato sull’Isola.
Talvolta la difficoltà di accesso ai servizi può causare ritardo nella diagnosi e peggiore può essere la prognosi. Inoltre dobbiamo sempre pensare alle spese sostenute dagli Elbani per recarsi in continente per problematiche che potrebbero essere gestite sull’Elba.
Noi pensiamo che, pur in un momento economicamente difficile, cominciare a riflettere su di un “modello sperimentale insulare” che porti il Presidio Ospedaliero e il suo territorio ad una “riqualificazione” possa essere di enorme interesse non solo per gli abitanti residenti ma anche per i turisti. E’ un investimento per il futuro e anche una possibilità per la Toscana di presentare in Italia e in Europa “il modello Sperimentale Sanità all’Isola d’Elba”; potrebbe diventare un prototipo di sanità per le zone disagiate, di cui si è parlato nel recente incontro agli Stati Generali dei Comuni dimenticati organizzato ad Amatrice (Rieti) dal sindaco Pirozzi, dove comitati cittadini, e sindaci di molti luoghi d’Italia, tra cui anche i sindaci elbani di Marciana, Porto Azzurro e Portoferraio, dei comitati presente Elba Salute, hanno affrontato il tema e le problematiche della sanità nei comuni periferici, montani e insulari: http://www.frontierarieti.com/wordpress/ad-amatrice-i-comuni-disagiati-uniti-per-i-diritti/

Sicuramente c’è anche la necessità di una legge quadro sulle Isole Minori e sulla sanità delle zone disagiate per garantire equità di trattamento sanitario e affinché il servizio sanitario sia centrale e modulato, ovviamente, sulla dimensione territoriale e sul grado di antropizzazione, è necessario che ciascuna Regione, in accordo con le istituzioni locali e i Comitati dei Cittadini, legiferi per creare modelli di sanità specifici e per regolamentare gli interventi più appropriati.

Per i motivi sopra elencati pensiamo sia importante confrontarci con le istituzioni in Conferenza dei Sindaci che auspichiamo sia convocata a breve.
Il confronto tra Istituzioni e cittadini deve essere vissuto come un momento di crescita, propositivo e sicuramente vincente, se messo in atto.
Possiamo avere opinioni diverse, diverso riferimento politico, diversa religione in cui crediamo o non crediamo, ma possiamo e dobbiamo sforzarci di camminare insieme lungo il percorso dove il buon senso e l’interesse collettivo devono prevalere.

I Comitati Elbani Riuniti pro Sanità Elba

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