Stampa questa pagina

Cosa bolle nella pentola di Stato e Regioni

Scritto da  Renzo Moschini Domenica, 25 Gennaio 2015 11:20

Nel gran parlare di riforme epocali, storiche ormai alle porte è singolare e allarmante quello che sta accadendo nelle regioni soprattutto nel rapporto con lo stato.
E non mi riferisco solo alla Toscana che si è vista impugnare una buona legge urbanistica con motivazioni assurde e sconcertanti.
Mi riferisco a provvedimenti legislativi che riguardano varie e importanti attività e competenze regionali dalle acque ai rifiuti che lo stato ha confezionato suscitando la giusta protesta delle regioni. Un unico articolo con oltre 700 commi! In un documento di questi giorni la Conferenza delle Regioni giudica il complesso degli interventi previsti di forte criticità auspicando oerciò il ritorno ad una collaborazione concertativa e proficua. Si tratta infatti di un provvedimento fortemente disomogeneo privo di una strategia complessiva che crea delicati problemi alla gestione regionale.
Vorrei accennare solo ad un aspetto che le varie alluvioni hanno riproposto drammaticamente. Le autorità di bacino già da molti anni avrebbero dovuto essere sostituite dai Distretti gestiti da stato e regioni. Insomma i Distretti a cui anche una recente Direttiva comunitaria sulle acque affida piani di gestione che devono riguardare anche se non soprattutto aree protette specie fluviali e anche marine. Piani di gestione da non far finire in una rete di intermediazioni dove tutto si impantana. I provvedimenti in discussione stando al documento delle Regioni anche su questo punto lasciano non poco a desiderare. Intanto si chiacchera di scioglimento delle regioni e di macroregioni mentre vanno in pensione le province con tanti saluti all’area vasta e al decentramento. Insomma urge innanzitutto la individuazione finalmente chiara dei confini dei distretti come di tutti gli altri ambiti territoriali dove deve intervenire una politica di programmazione non confusa e pasticciata. Vale per i piani dei Distretti come delle aree protette che per qualcuno dovrebbero addirittura essere messe in vendita come per il parco minerario toscano.

Renzo Moschini

Vota questo articolo
(0 Voti)