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Anziano vittima delle liste d’attesa. Mugnai (FI): «Nella sanità toscana negazione del diritto alle cure»

Scritto da  Stefano Mugnai Domenica, 10 Maggio 2015 10:30

Il candidato di FI alla presidenza della Regione Toscana Stefano Mugnai storico oppositore delle liste d’attesa come Vicepresidente della Commissione sanità

«Poco ci è mancato che all’Elba lo stato delle liste d’attesa si rivelasse non solo contraddittorio rispetto al diritto alla salute che spetta a ciascun cittadino, ma addirittura incompatibile con la vita. E’ inaccettabile, e io non intendo aspettare il caso fatale»: l’attacco parte dal candidato di Forza Italia alla presidenza della Regione Toscana Stefano Mugnai dopo il caso dell’anziano dell’Elba che – in attesa da ottobre di poter effettuare una coronografia – venerdì scorso è andato in arresto cardiaco ed è stato salvato solo perché, per un caso, si trovava nell’ospedale dell’Isola per effettuare un’altra visita per una differente patologia.
«Il paziente è salvo per una coincidenza di casi fortunati: i tre arresti cardiaci che potevano costargli la vita – ricorda Mugnai che come Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale si batte da anni contro la piaga delle liste d’attesa – sono stati gestiti dai medici presenti nell’ospedale di Portoferraio, dove per caso già si trovava. Ora la coronografia gli è stata praticata, ed ha rilevato un problema che richiederà un intervento chirurgico ormai in regime d’urgenza. Se quell’esame fosse stato praticato nei tempi di legge, ovvero entro 30-60 giorni, non si sarebbe giunti a questo evento critico».
Ma le liste d’attesa, incalza Mugnai, hanno un loro perché: «La Regione e le Asl non investono nel loro contrasto perché a loro non conviene», spiega l’esponente azzurro. «In questa maniera risparmiano i soldi necessari per abbatterle con nuovi macchinari o nuovi turni di operatività – prosegue – e in più incassa i soldi che i cittadini, pur pagando già le tasse e i ticket più alti d’Italia, sono costretti a sborsare se vogliono ottenere la prestazione in tempi congrui rivolgendosi all’intramoenia. Si può chiedere a chi ha organizzato questo sistema perverso di cambiarlo? Non credo. Ma posso farlo io».

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