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Polemiche sull'escursione a Montecristo. Il commento di Franca Zanichelli

Scritto da  Franca Zanichelli - direttore del PNAT Martedì, 13 Ottobre 2015 12:35

La scorsa domenica, grazie ad una finestra di sole e al mare più tranquillo, è partita la comitiva di 100 persone residenti al'Elba che ogni anno raggiunge l’isola di Montecristo. L'accordo stipulato nel 2008 tra Comune di Portoferraio, Parco e Corpo Forestale dello Stato stabilisce che i permessi per visitare l'isola siano concessi dall' Unità Territoriale Biodiversità, UTB della Forestale di Follonica che garantisce il funzionamento della Riserva Integrale dello Stato di Montecristo. In base al Diploma concesso dal Consiglio d'Europa è consentito a 1000 persone all'anno di visitare l'isola; tra questi i residenti e 300 studenti isolani. In precedenza si sceglieva di organizzare la gita per i residenti a primavera e questo per favorire l’osservazione delle fioriture e della biodiversità poi, da qualche anno, si è optato per l’autunno al fine garantire ai tanti che lavorano soprattutto d’estate, di essere facilitati nella visita al termine della stagione. Inoltre, nella Carta di Montecristo, viene garantita una formula di visita all’isola tramite imbarcazione privata, chiamata "accesso giornaliero", per cui al massimo 15 persone, non necessariamente residenti, possono sbarcare per alcune ore sostando esclusivamente nell’area pic nic, sopra Cala Maestra, raggiungendo il museo senza possibilità di percorso escursionistico. Questa formula di visita è gestita direttamente dall’UTB che da Follonica rilascia le autorizzazioni.
Per quanto riguarda la gita dei residenti, fino al 2011 si facevano due incontri serali obbligatori per valorizzare i contenuti della visita, per comunicare al pubblico gli aspetti storico-naturalistici dell’isola e per informare adeguatamente del carattere escursionistico dei due itinerari possibili. Per molti aspiranti visitatori questi incontri erano tuttavia considerati un aggravio e si è stabilito di utilizzare solo la lunga traversata marina per dare le informazioni necessarie. Il bando che il Parco emette ogni anno contiene le istruzioni per la prenotazione e il pagamento e indica la possibilità di scegliere tra un percorso definito impegnativo o un percorso di media difficoltà attrezzandosi con abbigliamento idoneo dato il carattere escursionistico della visita. Negli anni scorsi le escursioni si sono svolte in pieno sole e senza piogge nei giorni precedenti. Le persone che sbarcavano a Cala Maestra optavano per il giro impegnativo al monastero, con un dislivello di 350 metri, eventualmente pensando solo allo sforzo in salita e al caldo. Al Belvedere invece il percorso è più breve e quasi tutti ci arrivano anche perche il tracciato è solo parzialmente su roccia. Per 24 ore, prima dell’arrivo dei visitatori di domenica, a Montecristo era piovuto incessantemente. I liscioni di granito brillavano di rivoli d’acqua e il modesto rio era un torrente. Allo sbarco gli agenti della forestale, che hanno l’obbligo di accompagnare i gruppi e che, per i contenuti stessi dell’autorizzazione, decidono gli itinerari, hanno avuto comprensibili preoccupazioni relativamente al fatto che molti escursionisti erano equipaggiati in modo non idoneo e che il rischio di scivolare era molto alto. La legittima aspettativa dei partecipanti si è trasformata per alcune persone in una delusione. Alla fine delle trattative 40 persone sono salite al Monastero e 60 al Belvedere. Di tutta la giornata trascorsa sull’isola ci si augura però che il ricordo non rimanga legato solo a questo inconveniente. Il paesaggio meraviglioso, i profumi, le osservazioni di tanti migratori, la rigogliosa ricrescita di giovani lecci, le capre confidenti, la narrazione delle guide e la competenza appassionata della custode del museo che ha parlato del lavoro di ricerca sulla Berta minore, oggi salva grazie all’eliminazione del ratto … e per finire i salti dei delfini nella scia della barca che si allontanava da Montecristo. Molti partecipanti mi hanno espresso il loro ringraziamento e la loro percezione molto positiva della visita ma difficilmente prenderanno carta e penna per raccontarlo alla stampa.

Franca Zanichelli - direttore del Parco nazionale Arcipelago Toscano

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