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Contributo di Sbarco, accordo sancito. Peggio di così, però, non potevano fare

Scritto da  Mercoledì, 16 Marzo 2016 19:25

elba aerea da nord 620Dopo mesi di inverecondi litigi tutti a bordo della barca di Barbetti. Restano dubbi di legittimità  

Eravamo stati ottimisti a definire l’accordo di massima raggiunto lunedì sul Contributo di sbarco,  come una sostanziale vittoria di Ruggero Barbetti , e nemmeno poco:  infatti  la più calzante delle espressioni  per defininire ciò che, al termine della riunione del  “brain trust amministrativo” è stato annunciato  da un festevole Ferrari  (con De Santi di spalla)  alla stampa è:  GENERALE CALATA DI BRACHE DAVANTI ALLE RICHIESTE DEL SINDACO DI CAPOLIVERI.

La ripartizione dei proventi 2016 del Contributo di Sbarco sarà così divisa  40% a Capoliveri per la sussistenza della Gestione Associata del Turismo  e 60 %  ai singoli comuni ripartita in 9 quote di cui 2 spettanti al comune di Portoferraio.

Sparisce quindi  anche la foglia di fico del 20% destinato in opere di interesse comprensoriale, dietro la quale di poteva ipotizzare una forma di parzialissimo rispetto delle priorità dettate dalla legge (gestione rifiuti e ripristino ambientale), anzi sostituita da un codicillo-foglietta di alloro, l’impegno dei comuni a destinare per opere di interesse comprensoriale (singolarmente, coordinati da chi?) il 10% di quanto loro spettante (quindi il 6% - “quattro bucce” per dirla in ferajese).

Altre novità? Torna in ballo un possibile aumento (se la Corte dei Conti dovesse essere favorevole) del balzello imposto ad euro 3.50 (!) pro-capite. Si pensa inoltre di far pagare la tassa di sbarco anche ai crocieristi (come?  Richiedendo l’obolo quando scendono – quelli che scendono – o facendo versare alle compagnie un contributo sulla base dei potenziali visitatori?) e sempre  incentivando, si ha in animo anche di  applicare anche ai trasportati dai mezzi aerei  la tariffa.  Rientrata anche la distribuzione diretta ai comuni,  sarà ancora  Capoliveri a raccogliere il gettitto ed a ridistribuirlo ai sette altri.

E nel radioso futuro come evolverà il tutto?  35% alla imperitura Gestione Associata del Turismo di Capoliveri, 35% cash ai comuni, 30 per cento ad una nuova gestione associata delle opere di interesse comune a guida ferajese.

Nessuna considerazione  sul dubbio  di legittimità di un siffatto concordato,  che pure da più parti e da persone avvertite è stato espresso, per la palese non osservanza dei criteri di utilizzo dettati dalla legge (e ci pare anche strano che Autorità tutorie, pronte a dispensare consigli quando si tratta parcheggi e pure pinzillacchere, fino ad ora si tacciano).  

Tutti infatti in ritrovata armonia a remare (con capovoga  Portoferraio)  verso l’applicazione di quello che già  propose Barbetti  due mesi  fa e che fu sdegnosamente rifiutato proprio dai portoferraiesi .

Capiteli voi,  se ci riuscite.    

 

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