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Le precisazioni dell'Autorità Portuale sull'Adeguamento Tecnico Funzionale del Porto di Portoferraio

Scritto da  Autorità di Sistema portuale del Mar Tirreno Settentrionale Lunedì, 15 Luglio 2019 15:32

In risposta ai quesiti posti da Legambiente e dall'Associazione Responsabilità in Comune.

Con riferimento agli ultimi articoli apparsi in questi giorni sulla stampa, teniamo a far presente che l’adeguamento Tecnico Funzionale presentato dall’Autorità di Sistema Portuale per il Porto di Portoferraio nasce dall’esigenza di potenziare la capacità operativa dei piazzali al fine di migliorare le operazioni di imbarco/sbarco traghetti, eliminando possibili interferenze con il traffico cittadino.


Alla data odierna i traffici di veicoli in imbarco/sbarco nel Porto si sono attestati globalmente sulla cifra di circa 840.000 unità in transito ma la difficoltà e la pericolosità degli sbarchi si è intensificata in virtù del fatto che i traghetti di oggi sono sempre più grandi e quindi necessitano di imbarcare/sbarcare ad ogni attracco un maggior numero di passeggeri e di mezzi nello stesso tempo comunque previsto con i traghetti precedenti di dimensioni ridotte


Per la natura stessa degli interventi di ATF proposti, relativi agli ampliamenti di piazzali di imbarco e al prolungamento delle banchine esistenti, trattandosi di opere a raso che si sviluppano in continuità con le attuali opere portuali, si può affermare che non si generano modifiche sostanziali al contesto paesaggistico in cui si inseriscono e determinano benefici sia in termini di sicurezza delle operazioni, ma anche di emissioni in atmosfera ed acustiche come rappresentato nella Relazione Ambientale di accompagnamento all’ATF stesso.


L'assetto planimetrico proposto è analogo a quello presentato nel 2005, ma differisce nella sostanza del carattere funzionale che si attribuisce agli interventi (nel 2005 la proposta prevedeva una modifica di destinazione d’uso della banchina), e come indicato dal CSLLPP nelle “Linee guida per la redazione dei Piani Regolatori di Sistema Portuale”, le modifiche non sostanziali agli assetti planimetrici con conseguente ricalibrazione del contorno portuale consentono l’utilizzo di uno strumento relativamente snello nel suo percorso procedurale quale appunto l’Adeguamento Tecnico Funzionale.


Proprio uno strumento snello come ATF può dare risposta in tempi più rapidi all’esigenza di migliorare gli spazi operativi nel Porto, sempre con attenzione da parte dell’Amministrazione alle rilevanze ambientali e paesaggistiche del territorio di riferimento.

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