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Un comizio che non passerà alla storia ...

Scritto da  F.G. - una sardina Giovedì, 05 Dicembre 2019 16:32

salvini cope

Le parole rimangono e delle volte sono pesanti come macigni, bisogno scandirle, leggerle e dare loro il giusto significato, se si uniscono come un banco di sardine vanno a formare una frase che è frutto di un pensiero. Le frasi delle volte diventano slogan se va meglio discorsi, questi possono sembrare importanti e delle volte anche giusti o tutt'altro. Ma dobbiamo giudicarli con la testa, con il cuore non con la pancia.


Ecco analizziamo le parole esposte da Salvini a Portoferraio. “Penso di essere l’unico milanese che viene a novembre all’Elba”.
Si presenta con una battuta, cerca la risata fra i suoi sostenitori, in pochi si accorgono che le sue parole possono colpire chi da anni (associazioni di categorie, enti pubblici e imprenditori) fanno sacrifici per promuovere l’immagine dell’Elba, chi da anni promuove l'isola oltre la stagione estiva con risultati più o meno soddisfacenti ma che certo testimoniano che per nostra fortuna non è l'unico nostro ospite milanese.


“Noi abbiamo sogni grandi non miracoli no promesse irrealizzabili alla Renzi, normalità vuol dire che nascere, lavorare, curarsi, vivere in un'isola non deve essere cittadini di serie B. Quindi quando andiamo a governare la Toscana perché grazie a voi ci andiamo, la sanità tornerà a essere sanità in tutta la toscana e anche sull’isola d’Elba”.
Un perfetto discorso populista che alla fine non da soluzioni e che fa solo propaganda, cerca l’avversario fissa l’obbiettivo si appella al popolo ma senza indicare la soluzione. Il sistema sanitario toscano va sicuramente migliorato ma non dobbiamo dimenticare che la Toscana è la seconda migliore regione dopo l’Emilia Romagna (sondaggio del Sole 24 Ore).


Poi cita: “Sardegna per la mancanza di collegamenti adeguati... amico di tizio e amico di caio... una Regione Toscana attenta a tutti non solo agli amici degli amici.”
La parola amici non è violenta tutt’altro ma inserita in questo contesto assume altri significati, sembrerebbe di capire che il senatore voglia denunciare un sistema mafioso. Un accusa pesante o solo propaganda in stile Bibbiano?


Eccoci arrivati all’assist: una donna, una elbana lo contesta mostrando il dito medio. È sicuramente quello che lui attendeva per far scaldare il pubblico, per regalargli lo spettacolo è farlo sentire partecipe.
Il suo popolo lo osanna, punta lo smart phone come fosse una pistola contro la concittadina che non si è allineata, contro la ribelle, una sorta di strega del new millennium da mettere al rogo perché possa essere esempio per tutti.
“Perché la droga fa male” sempre verso la donna contestatrice “la mamma il valore educativo non l’ha portato fino in fondo ecco perché la Lega ha riportato l’educazione civica nei banchi di scuola. Quindi se non ci pensa la mamma ci penserà la maestra e se no ci pensa la maestra magari con sei mesi di militare ci riesce il sergente”.
Insomma è chiara la promessa di rimettere il servizio militare al fine di educare chi non è disciplinato e compiacente.


Subito dopo continua “viva tutte le specie ittiche del mondo viva tutte le specie animali. Noi lavoreremo anche per chi vede fascisti, nazisti e razzisti, è finito quel periodo di storia, la piazza non è piena di fascisti ma di italiani che vogliono che entri in Italia chi ha il merito di entrare e gli altri a casa loro sul primo barcone molto semplicemente. Io sono già alla quinta indagine per sequestro di persona ormai le colleziono come facevo da ragazzino con le figurine panini non mi fanno paura.” Se questo non è un discorso populista superficiale e razzista, si crea solo odio verso il profugo senza affrontare il problema ma promuovendo la peggiore soluzione, quella non realizzabile ma che piace al popolo arrabbiato: “a casa loro con il primo barcone”. Ma dice anche una mezza verità ossia che quella piazza non era piena di fascisti o razzisti perché vi erano in quella piazza anche semplici curiosi ad ascoltare per farsi un idea sul personaggio e sui suoi sostenitori.


Per finire la cosa più bella del 30 novembre è stata la lezione di civiltà del popolo elbano che da una parte e dall’altra ha manifestato come è giusto che sia liberamente e pacificamente.
Un comizio che non passera certo alla storia, niente a che vedere con chi in quella stessa piazza un secolo fa diceva "Nostra patria è il mondo intero, nostra legge è la libertà ed un pensiero ribelle in cor ci sta".


F.G. - una sardina

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