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Turismo: servono messaggi che diano sicurezza a chi deve e può tornare a farci visita

Scritto da  Simona Galerotti Lunedì, 20 Aprile 2020 09:11

 

Una riflessione in questo preciso momento storico che stiamo tutti vivendo.....un momento in cui chi opera nel ricettivo si trova a dover dare delle risposte nell'immediato a chi timidamente comincia a poter pensare di partire per una vacanza questa estate o a come i repeaters "gli affezionati" ad una determinata destinazione chiedono se, quando, e a quali condizioni potranno tornare anche quest'anno. Urge la necessità di dare anche se poche, ma informazioni chiare e certe.

 

Piú che l'insaturarsi di frammentati tavoli di lavoro a vari livelli,come sono nati nell'ultimo periodo, ne serve uno che, per la rappresentatività dei soggetti che coinvolge e per potenzialità in ambito decisionale possa vantare completezza ed efficacia. Come "Sistema Elba" dovremmo pretendere di poter partecipare ad una task force regionale che metta insieme politici tecnici ma anche imprenditori dei vari settori che possano redigere nell'immediato un programma concreto ed attuabile.

 

Come Milano, farà da capofila per la riapertura rispetto ai piú grandi 'poli economici nazionali ed internazionali, in Toscana potremmo farlo rispetto al turismo del quale, come regione ne rappresentiamo tutte le forme - balneare, montano, sportivo, enogastronomico, culturale, termale e religioso. La specifica conoscenza di un territorio estremamente variegato in termini fisici ed organizzativi, consente la possibilità di avere una visione a più ampio spettro delle effettive necessità tecnico organizzative - Lontane ad esempio dalla prospettiva di adozione di labirinti in plexiglass indicate in altre zone turistiche. Da definire quanto prima con cognizione di causa-effetto se ci si rivolgerà solo ed esclusivamente al turismo interno o meno.

 

Certo non potremo garantire l'immunità, ma quantomeno dare la" sensazione di sicurezza" rispetto alla quale l'essere in una località risparmiata dall'orda dei contagi e soprattutto la tempestiva messa a punto di uno specifico e preciso "protocollo sulla sicurezza" condiviso da tutti gli operatori coinvolti del settore, potranno certamente contribuire.

 

L'Elba in tutto questo merita uno studio piú attento, ma soprattutto più celere, per peculiarità del territorio raggiungibilità e stagionalità che ne rendono certamente più complessa la gestione e il rischio, purtroppo ormai la certezza di perdere completamente o quasi questa stagione con tutte le conseguenze che comporta l'aver un'economia ormai incentrata esclusivamente sul turismo.

 

E' necessaria una forte campagna di informazione e promozione su di territorio provvidenzialmente sicuro perchè adeguatamete lontano dalla costa e vicino in caso di necessità, dove si attua un piano di regole certe, e ci si prende cura dell'ospite viziandolo con una vasta gamma di prodotti autoctoni di qualità e di possibilità di intrattenimento in sicurezza. Il messaggio deve essere quello di un'Elba Sicura , una Toscana sicura, "Pampered and Safe on Elba" o in Tuscany.

 

Ben vengano le iniziative più disparate a tutela e per l'affermazione dei prodotti locali, che mirino a rinsaldare la nostra identità e la nostra immagine a creare alternative e attività di ogni genere.
Ma non dimentichiamoci che, a differenza di come purtroppo siamo stati abituati ormai da anni al privilegio di potersi crogiolare sull'attrattiva geologica in un territorio unico come quello elbano, che già da sola bastava, in questa fase storica Dobbiamo lavorare per poter mandare un messaggio a chi ancora deve decidere se venire all'Elba nel momento in cui se ne aprirà la possibilità.

 

Oggi più che mai è ineludibile un lavoro si squadra con i trasporti, una politica coerente che non miri "a svendere", l'abbassare i prezzi non può essere la soluzione soprattutto in un momento in cui si debbono evitare assembramenti. Deve essere qesta un'occasione in cui arrivano meno ospiti, più facili da gestire su navi, strutture, spiagge, ristoranti ecc . Una politica commerciale dove si mantiene il rapporto qualità/prezzo e ci si focalizza sui servizi, applicando magari tariffe fisse in base alle categorie e investendo su facilities e comunicazione mirata ai diversi targets, dove si sottolinea l'intenzione di favorire "un turismo contingentato", controllato che ha massima cura per sanificazione ambienti, che consente spazi di sicurezza, vita all'aria aperta ...... un messaggio che dia sicurezza a chi deve venire ma che mantenga anche in sicurezza gli Elbani.

 

Dovremo mettere in conto di lavorare se va bene da inizio luglio a fine ottobre se la buona stagione lo consentirà, perdendo sui numeri e su fatturato ma mantenendo mercato e immagine e investendo per il prossimo anno.

 

In prospettiva è da valutare e da rimediare al deficit formativo esistente che non consente al momento, alle numerose piccole realtà a conduzione familiare del nostro territorio, di far fronte in modo adeguato alle nuove esigenze di mercato che richiedono un'imprinting sempre più digital marketing oriented, questo se non affrontato, rischierà di far perdere occasioni ai singoli e di conseguenza alla nostra destinazione nel suo complesso.

 

Nel prossimo futuro purtroppo partirà solo chi avrà ancora la possibilità' economica di farlo e che si sentirà sicuro di farlo.

 

Dovremo rappresentare un valore aggiunto per chi, dopo questo periodo prolungato di limitazioni a casa propria, vorrà recuperare un po' di svago ma "in sicurezza".
Al di là di tante concettualizzazioni restano comunque saldi alcuni punti chiave nella prestazione del servizio e nella comunicazione a chi deve sceglierci dovranno essere garantiti: eccellenza e originalità ma con l'autenticità e l'umanità che contraddistinguono il nostro territorio e chi lo abita.

 

Simona Galerotti
Residence Rosa dei Venti
Morcone, Capoliveri Isola d'Elba

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