Stampa questa pagina

"Comune Amico" incontra il Presidente della Provincia di Livorno Kufutà, sull'interruzione della SP26

Scritto da  Renzo Galli Mercoledì, 17 Aprile 2013 10:39

Il gruppo dirigente di “Comune Amico” ha incontrato venerdì scorso il Presidente della Provincia di Livorno, Giorgio Kutufà, sul problema dell’interruzione della strada provinciale Rio Elba-Rio Marina e sui tempi di ripristino della circolazione anche ai mezzi pesanti.

Il gruppo dirigente di “Comune Amico” ha incontrato venerdì scorso il Presidente della Provincia di Livorno, Giorgio Kutufà, sul problema dell’interruzione della strada provinciale Rio Elba-Rio Marina e sui tempi di ripristino della circolazione anche ai mezzi pesanti.
Nel corso del colloquio, Kutufà ha fatto presente che proprio nella mattinata di venerdì stava riunendosi, anche in sua assenza, la Giunta Provinciale per deliberare sul progetto di realizzazione di un viadotto di circa 27 metri per superare il cedimento del terreno sottostante, sottoposto ad accurate analisi di stabilità.
Il costo dei lavori supererà i 200.000 euro e sarà indetta un’immediata gara d’appalto, che dovrà prevedere tre turni di servizio, in modo da accelerare i tempi d’esecuzione e terminarli prima dell’imminente stagione turistica.
Una prima criticità che gli esponenti di “Comune Amico” hanno potuto rilevare riguarda la portata nel nuovo manufatto, che non potrà superare i 220 quintali, così che sarà preclusa la circolazione agli autotreni, agli autoarticolati, ma anche alle autobetoniere, con comprensibili maggiori oneri per le attività commerciali e edilizie nel Comune Capoluogo.
Una seconda grave criticità riguarda il dissesto idrogeologico della zona, per effetto dell’eccessivo emungimento dell’acqua destinata all’immissione al consumo su tutta la rete elbana.
I massicci prelievi d’acqua, secondo quanto risulta a “Comune Amico”, hanno svuotato le caverne sotterranee di raccolta dell’acqua di falda, che si sarebbe così abbassata di ben 25 metri, provocandone il crollo e quindi il cedimento della sede stradale.
Ma v’è di più, l’abbassamento eccessivo della falda potrebbe causare un’infiltrazione di acqua salmastra, pregiudicando per un lungo periodo l’attività di estrazione dei pozzi e causare un dissesto su tutta la zona, dove insistono alcune abitazioni civili.
Tale precaria situazione risulterebbe da perizie idrogeologiche commissionate dalla Provincia di Livorno, di cui “Comune Amico” si riserva l’accesso ai sensi della legge 241/90, all’esame lo stesso giorno della Protezione Civile Regionale in una riunione congiunta a Firenze.
Pur non desiderando suscitare allarmismi, la situazione appare ben più grave e compromessa di quella finora emersa e risultante dalle notizie filtrate dalla Provincia.
In questo contesto, a parere degli esponenti di “Comune Amico”, esisterebbero gravi responsabilità di ASA S.p.A., che dai 2/3 pozzi esistenti ha moltiplicato l’emungimento su almeno 12 pozzi per sopperire al fabbisogno idrico dell’isola, dopo le problematiche di potabilità delle acque del Cornia, pompate nell’acquedotto sottomarino.
“COMUNE AMICO” VUOLE LA VERITA’ SU QUESTA QUESTIONE E SOPRATTUTTO SE LO SCONSIDERATO POMPAGGIO DI ACQUA RIESE NELL’ACQUEDOTTO ELBANO E’ CAUSA DEL DISSESTO DELL’AREA E QUALI MISURE ASA SPA INTENDE ADOTTARE PER PROTEGGERLA DA NUOVI EPISODI CARSICI.
Trova, inoltre, inammissibile che nessuna voce di protesta e di solidarietà si sia levata dagli altri comuni elbani per i sacrifici, soprattutto economici, ai quali è esposta la popolazione riese, e ciò proprio da parte di chi beneficia in estate per il proprio turismo delle risorse idriche del versante orientale, mentre la sua economia langue sempre di più.
LA LISTA COMUNE AMICO NON ESCLUDE, SE IL POPOLO RIESE LA VORRA’ ALLA GUIDA DELLA PROPRIA AMMINISTRAZIONE, D’IMPORRE, LEGGI VIGENTI PERMETTENDO, ROYALITIES SULL’ACQUA PRELEVATA DAI POZZI SITUATI SUL PROPRIO TERRITORIO E DESTINATA AL CONSUMO DEGLI ALTRI COMUNI ELBANI, DA DESTINARE A RIPRISTINO AMBIENTALE.

Vota questo articolo
(0 Voti)