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Ancora sulle detrazioni fiscali per le spese sanitarie

Scritto da  Guido Retali Giovedì, 25 Aprile 2024 00:24

Voglio essere più analitico in merito al rimborso delle spese sanitarie, di cui ho parlato recentemente. La detrazione fiscale del 19% (tolta una franchigia di € 129,11) farebbe ridere ma, poiché incide parecchio sulla vita di tanta gente, non c'è alcun motivo per ridere. Quello che è incredibile è che il potere politico, negli anni, in pratica non si è mai posto il problema dell' elevazione di questo 19% come se fosse il fato, il destino o magari una legge divina ad aver deciso in questo senso. Il potere politico non può restare in fase contemplativa manifestando dispiacere ed altro. Può certo agire, può certamente fare!

 

Riflettiamo intanto che spesso e volentieri sono state, e vengono tuttora approvate leggi, che comportano spese più o meno elevate, in sé e per sé magari giuste, ma che incidono su aspetti della vita meno importanti del rimborso spese mediche. Si tenga anche presente che già da un po', si assiste al fenomeno dell' abbandono del servizio sanitario nazionale per trasmigrare nel settore della medicina privata. Fenomeno che è così e ci si può fare poco per osteggiarlo. Però, se i rimborsi fossero più alti, il privato cittadino potrebbe, di fatto, usufruire maggiormente di cure mediche o visite private e magari anche operazioni chirurgiche. Il medico cui rivolgersi, verrebbe trovato sempre e velocemente.

 

Ed allora? Il potere politico dovrebbe aver chiaro che il problema del rimborso spese mediche non è un problema dalla soluzione rinviabile "a quando verranno tempi migliori". E' abbastanza iniqua la piccolissima detrazione fiscale in vigore attualmente, e, anno dopo anno, la stessa deve essere aumentata. Faccio qualche ipotesi, solo ipotesi, dei primi traguardi da perseguire. Ma ogni anno ci dovrebbe essere un intervento legislativo, si dovrebbe fare il punto nella materia, per almeno 5/6 anni di seguito.

 

Gli scopi da perseguire potrebbero/dovrebbero essere:

- aumento della detrazione almeno al 50% per chi ha più di 80 anni e non supera il reddito, ad esempio, di € 40 / 50.000

- abbassamento del limite di età per chi attualmente usufruisce solo del la detrazione del 19 %, di almeno 5 anni, ad ogni intervento annuale

- aumento per tutti della detrazione del 19 % di vari punti ogni anno (per un certo periodo, poiché tanti soldi non si trovano certamente dall'oggi al domani, per chi non supera il reddito di € 40/50.000)

 

Tutti i politici si stracciano le vesti per la situazione quale è ora, ma devono fare ben altro e dire da dove risparmiare per “trasferire” al settore in argomento. Anche le opposizioni non dovrebbero solo chiedere ma dovrebbero indicare quei settori dove risparmiare, con trasferimento dei risparmi al settore rimborsi spese sanità.

 

Ma voglio anche indicare altre situazioni di cui si parla abbastanza poco, che potrebbero dare consistenti finanziamenti. Parlo del numeroso patrimonio immobiliare di vari Enti pubblici, che vengono bellamente non utilizzati con spreco enorme di denaro. Si parla, ad esempio nel caso dell'INPS, di 17.000 immobili sfitti, che potrebbero senza problemi essere affittati o anche venduti come abitazioni o come negozi. Una parte sono occupati abusivamente. No, non va bene! Una situazione che va avanti così da tempo, gestita con evidente trascuratezza da anni. Basta fare dei calcoli. Incredibile, inammissibile. Quanto si ricaverebbe da vendite o affitti che potrebbe essere utilizzato totalmente per aumento detrazioni in medicina? Pensiamoci.

 

Guido Retali

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Ultima modifica il Giovedì, 25 Aprile 2024 08:57

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