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Portoferraio e Rio nell’Elba a tutela di rondini, rondoni e balestrucci: il plauso della LIPU

Scritto da  LIPU Domenica, 22 Febbraio 2015 13:01

Ci aspettiamo che anche le altre amministrazioni comunali dell’Isola adottino le stesse normative, in modo da rendere l’Isola d’Elba un luogo all’avanguardia e “famoso” per la tutela della biodiversità urbana e, di conseguenza, della qualità della vita.

Non possiamo che applaudire alla scelta delle amministrazioni comunali di Portoferraio e di Rio nell’Elba di dotarsi di apposite normative urbanistiche a tutela della nidificazione di rondini, rondoni e balestrucci.

E’ una scelta intelligente e lungimirante, che fa tesoro dei consigli di chi, da anni, sottolinea l’importanza di questi uccelli non solo come “insetticidi naturali” ma anche come elemento indispensabile dell’ambiente urbano. Conservare cavità, buche pontaie e sotto tegole accessibili, inoltre, garantirà la conservazione di quella biodiversità urbana elemento principale della qualità della vita umana. E’ meglio vivere in un ambiente sterile, silenzioso, o in una città “condivisa” con decine di forme di vita, coi loro canti, richiami e voli acrobatici?

Le mura, i tetti e fortezze di questi antichi paesi sono un bacino di biodiversità prezioso per l’intero Arcipelago. Non si tratta “solo” di rondini, rondoni e balestrucci. A Portoferraio, ad esempio, nidificano il raro Rondone pallido, il Pigliamosche, il Gheppio. Vi è inoltre la sola colonia di Taccola dell’intero arcipelago e questo piccolo corvide, competendo coi piccioni domestici, ne mantiene la popolazione in salute e in equilibrio numerico. Dal campanile del duomo di Rio nell’Elba, il Passero solitario, nella sua livrea blu cobalto, canta lanciandosi in voli territoriali. Nella cattiva stagione, il volo sfarfallante del Picchio muraiolo, sceso dalle montagne per passare l’inverno, abbellisce le mura antiche con le rapide pennellate delle sue incredibili ali rosseggianti e con i primi tepori primaverili arriva il canto monotono dell’Assiolo che condivide con la Civetta vecchi tetti, cavità e ruderi, mentre i balestrucci tornano ai loro nidi, non più concentrati nel centro storico, come decine di anni fa, ma “sparpagliati” in molte zone del paese.

Ci aspettiamo che anche le altre amministrazioni comunali dell’Isola adottino le stesse normative, in modo da rendere l’Isola d’Elba un luogo all’avanguardia e “famoso” per la tutela della biodiversità urbana e, di conseguenza, della qualità della vita.

LIPU - Lega Italiana Protezione Uccelli

Sezione di LIVORNO

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