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RADIC(I)ALI 19 - Dallo stupore la rinascita nell'unione

Scritto da  Nunzio Marotti Domenica, 04 Aprile 2021 08:20

 

Cristo crocifisso non è nella tomba, è Risorto! E' l'annuncio gioioso della Pasqua.
I cristiani sono coloro che credono a questo annuncio. Ed è un credere che cambia la vita e il modo di vedere, interpreta lo stare al mondo: “Il Risorto è la conferma che Gesù ha ragione in tutto: nel prometterci la vita oltre la morte e il perdono oltre i peccati” (Francesco).
Il cammino della vita non è concluso, lo si vive quotidianamente in forza della speranza, in compagnia della fede e con uno stile segnato dall'amore. Questo significa essere testimoni di risurrezione. “Il Risorto ci dà la certezza che il bene trionfa sempre sul male, che la vita vince sempre la morte e la nostra fine non è scendere sempre più in basso, di tristezza in tristezza, ma salire in alto” (Francesco).
Tutti i vangeli della risurrezione evidenziano lo stupore dei discepoli, come la Maddalena del vangelo di oggi. Domenica scorsa, papa Francesco ha parlato della differenza che esiste fra stupore e ammirazione (l'accoglienza festosa di Gesù che entra a Gerusalemme): “Ammiravano Gesù, ma (le folle) non erano pronte a lasciarsi stupire da Lui. Lo stupore è diverso dall’ammirazione. L’ammirazione può essere mondana, perché ricerca i propri gusti e le proprie attese; lo stupore, invece, rimane aperto all’altro, alla sua novità. Anche oggi tanti ammirano Gesù: ha parlato bene, ha amato e perdonato, il suo esempio ha cambiato la storia... e così via. Lo ammirano, ma la loro vita non cambia. Perché ammirare Gesù non basta. Occorre seguirlo sulla sua via, lasciarsi mettere in discussione da Lui: passare dall’ammirazione allo stupore. E che cosa maggiormente stupisce del Signore e della sua Pasqua? Il fatto che Lui giunge alla gloria per la via dell’umiliazione”.
Sta proprio qui l'elemento discriminante, con il quale il credente deve ogni giorno confrontarsi. E cadere, per la fragilità, e rialzarsi e rinascere. E sempre chiedere la forza di credere e di aprirsi all'azione dello Spirito di Dio che abita in ognuno e in tutto il creato. E gustare la dolcezza e l'intensità di quest'intima relazione, che si fa unione con tutti e tutto nel Tutto.
In questo modo scopriamo ciò che realmente siamo, cioè “terra perché nati dalla terra, spirito perché nati dallo spirito, e perché tali chiamati a trasfigurare la terra in una pienezza di luce e di vita” (G.Vannucci).
Buona Pasqua!

(4 aprile 2021 – domenica di Pasqua )


Nunzio Marotti
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