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Confraternita della Reverenda Misericordia: nascita dell’ospedale del Carmine (Parte 5)

Scritto da  Marcello Camici Sabato, 03 Luglio 2021 09:32

 

Con il trascorrere del tempo e con l’ingrandirsi della città di Cosimo, non è più sufficiente per l’assistenza i malati quella casa “sopra la Conserva quale serve per spedale habita Lionardo da Pistoia et m.a Ricca zia della moglie del detto Lionardo nella qual casa è stata già molti anni senza pagar pigione atteso che ha sempre servito per spedaliera in governare amalati”
(Archvio mediceo. Filza 606. cc 120-136. Archivio di stato di Firenze)


Nel 1617, settanta anni dopo la fondazione di Cosmpoli, nasce l’ospedale del Carmine ad opera del governatore Orazio Borbone marchese di Sorbello “…contigua alla suddetta Cappella fabbricò un Ospedale per i soldati et una Confraternita dal titolo suddetto del Carmine,ove sono molte indulgenze e privilegi“.
(Coresi del Bruno Vincenzo. “Zibaldone di memorie“. 1729. Biblioteca comunale Portoferraio fotocopia anastatica. pg 200).
La cappella che il governatore “fece fabbricare in forma rotonda siccome solevano fare gli antichi mausolei” con un ospedale contiguo è la chiesa del Carmine così chiamata perché fu prima eretta in oratorio dedicato alla santissima Vergine del Carmine.
Chiesa ed ospedale sono ben visibili nel particolare del dipinto olio su tela (vedi foto di copertina).

 

La cappella fu distrutta da Napoleone per costruirvi il teatro dei vigilanti ancora oggi presente ed in attività mentre l’ospedale divenne sede del vecchio ospedale civile elbano il cui immobile è ancora oggi presente ma chiuso ed in stato di abbandono.

Nel 1677 la Confraternita della Misericordia provvede a costruire la chiesa sull’oratorio dedicato a S. Giovanni Battista edificato nel 1588.
La chiesa che prese lo stesso titolo dell’oratorio; chiesa di San Giovanni Battista.
Ancora oggi è presente e dal 1792 porta il titolo di S. Cristino nota anche come chiesa della confraternita Misericordia detta dei “Neri”

 

bastione dei mulini

 

(Anonimo. Olio su tela. Veduta di Portoferraio circa 1688. Particolare del bastione dei mulini con davanti la chiesa di San Francesco e la chiesa della confraternita della misericordia di San Giovanni Battista costruita sull’oratorio omonimo edificato nel 1582. Nel 1792 il titolo mutato in quello di San Cristino)

La confraternita costruì anche un nuovo ospedale contiguo alla chiesa stessa, oggi non più esistente perché fu soppresso.

Esiste di questo ospedale della misericordia una pianta (inchiostro su carta) allegata alla lettera datata 6 maggio 1704 scritta dal governatore di Portoferraio Alessandro del Nero alla segreteria di guerra di Sua Altezza Reale.

 

Pianta dell’ospedale

 

(Pianta dell’ospedale e e della chiesa della Misericordia. Archivio mediceo. Filza 2541. Portoferraio governo civile e militare 1702-1705. Archivio di stato di Firenze)

 

In detta pianta, l’ospedale della misericordia è ben visibile ed è adiacente, contiguo, alla chiesa della confraternita della Misericordia ben visibile pur essa. (vedi foto)
Nel secolo XVII a Portoferraio esistono dunque due ospedali: del Carmine e della Misericordia dove operano le omonime confraternite del Carmine e della Misericordia.


Però, già pochi anni dopo, nel 1728, l’ospedale della Misericordia era insufficiente ed aveva dovuto ingrandirsi. Ciò comporta la nascita di uno stato di indebitamento come scrive il governatore di Portoferraio, il Sergente Maggiore Luigi Antonio de’ Bardi, al marchese Carlo Rinuccini segretario di guerra del granduca “…resta adesso ch’io risponda a V.S. Ill.ma sopra i scudi 50 che del provento de’ letti di scudi 250 S.A.R. si contentò di accordare benignamente in sussidio dello Spedale di S. Crestino, et a ciò io rispondo che detto Spedale è per certo necessitato di tale sussidio almeno per qualche anno ancora, poiché con la speranza di questo assegnamento intraprese fabbrica et accrescimento di Spedale, per tenervi separati gli uomini dalle donne, crebbe letti, e masserizie di che si è indebitato e venendoli levato ora questo sussidio di scudi 50 non so come potrebbe supplire, e certo mi pare che meriti che S.A.R. per sua somma bontà gli continui ciò in sollievo et aiuto de i poveri di questo luogo”

(Archivio mediceo. Filza 1807. ”Negozzi di Governo di Livorno e di Portoferraio 1704-1738”. Inserto n 12: ‘Accomodamento sopra le differenze fra il Piovano e Rettore del Carmine di Portoferraio‘. Archivio di stato di Firenze)

 

Marcello Camici

 

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