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Sembra ieri... l'estate di un'Italia che non c'è più

Scritto da  Enzo Sossi Venerdì, 17 Giugno 2022 11:54

Inizio come nelle favole, c'era una volta... la storia d'antan di un'Italia che non c'è più, di quando andavamo in villeggiatura da giugno a settembre.
Eravamo la terza potenza mondiale economica, sulle autostrade, costruite dal genio italico con ponti, viadotti, gallerie da togliere il fiato da tanta arditezza, c'era la fila di 850, 600, 500 che portavano gli italiani al mare o in montagna. Chi aveva la BMW, la Mercedes o l'Audi, pareva un panda, gli status symbol non esistevano. Eravamo felici e non lo sapevamo.
Le vacanze duravano due se non tre mesi tanto che avevi la nostalgia di tornare a scuola, di rivedere gli amici del quartiere. La mattina in spiaggia grazie ai nonni ti compravi un gelato, la coca cola oppure ascoltavi nel juke box l'ultimo successo dell'estate.
Il venerdì quando chiudevano gli uffici i mariti, i padri rimasti in città per lavoro partivano per stare il fine settimana con le famiglie. Ci bastava poco, le persone erano piene di valori, il mare era pulito. Si giocava, eravamo tutti uguali, dove mangiava uno si mangiava in quattro o più.
Il tempo era bello fino a metà agosto, poi arrivava il primo temporale e la sera ci voleva il maglioncino. Arrivava settembre e piano piano tornava la normalità. A ottobre si tornava a scuola, la vita riprendeva, l'Italia cresceva e il primo tema era sempre: "parla delle tue vacanze".
Ora tutto pare diverso, cambiato. La vacanza dura poco e quando torni non ti rendi conto se sei partito o l'hai sognato. Se non vai ai Caraibi, a Ibiza o Dubai sei uno "sfigato". Magari hai tante cose da fare che decidi di non partire così ti stressi meno. Eravamo semplici, poco viziati, felici senza rendercene conto, mentre oggi siamo come delle trottole che girano su loro stesse, con un futuro incerto, con obiettivi precari e una visione fosca.
I tempi sono cambiati e viviamo in una società sempre più atomizzata, egoista, gerontocratica, siamo in piena decadenza e non ce ne rendiamo conto. Il nostro futuro ci appare nebuloso, incerto, i figli devono migrare per sopravvivere, per avere una vita dignitosa, oppure accettare un lavoro precario, siamo tra i meglio malpagati in Europa, siamo più poveri, il ceto medio sta scomparendo, sono aumentate le disuguaglianze sociali anche a causa della pandemia, i nonni hanno le badanti rumene, non nascono più bimbi. Cosa sta succedendo al Belpaese?


Enzo Sossi

 

In foto la spiaggia la Rossa a Porto Azzurro (da portoazzurroapp.com)

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Ultima modifica il Venerdì, 17 Giugno 2022 12:19

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