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RADIC(I)ALI 89 - Vivere l'attesa

Scritto da  Nunzio Marotti Domenica, 07 Agosto 2022 02:29

Come vivere l'attesa del ritorno di Cristo e del compimento del tempo? Un'indicazione la troviamo nel vangelo di oggi e possiamo così riassumerla: con fiducia filiale e responsabilità, cioè amore verso la terra e i fratelli. L'evangelista Luca ai discepoli ricorda, prima di tutto, di non avere paura, perché sono destinatari del regno, cioè della comunione con il Dio-Comunità. Essi ripongono in lui la loro fiducia, abbandonando ogni pretesa di dominio e di possesso, condividendo e donando gratuitamente. La vigilanza dell'attesa è amministrazione responsabile dei doni divini. Custodire la terra e coltivare relazioni umane, sviluppare le potenzialità della materia e degli esseri umani con l'intelligenza che non perde di vista il fine di tutto (amare Dio e il prossimo, principio ed espressione dell'umano realizzato). L'attesa allora è servizio. Ed è questa la via che realizza l'esistenza. In questo modo si superano le tendenze disgregatrici e disumanizzanti e si contribuisce alla realizzazione del piano divino mirante all'unità di tutti gli esseri. Occorre anche guardare a se stessi, non per compiacersi o disprezzarsi, ma per cogliere i semi di bene diffusi dal Signore e che con coraggio ed umiltà vanno portati alla massima espressione, con la consapevolezza di rendere con gratitudine ciò che si è gratuitamente ricevuto.
Per giungere a questo “stile” di vita, è necessario risvegliarsi. Accanto al giusto rapporto con il corpo e alla conoscenza e gestione delle emozioni, dei vizi e delle virtù, è necessario un cambiamento mentale, inteso non solo sul piano concettuale e discorsivo. Si parla di risveglio spirituale, che prende il via dalla coscienza del divino in noi, della potenza dell'amore che attende solo di essere liberata per rinnovare la mente e l'anima. Superficialità e abitudine devono cedere il passo all'attenzione, in un viaggio spirituale (non astruso né astratto e neppure alienante) che ricolloca l'uomo nella giusta relazione con la realtà, facendolo diventare ciò che è. Fino a sperimentare la libertà dello spirito.

(7 agosto 2022 – XIX Domenica Tempo Ordinario)

 

PS - “(...) / Ora è completamente immobile / e anch'io che adesso scrivo e mi dondolo / sull'amaca e mi dispero che la vita fugge / e mi sembra di non afferrare niente / e mi sembra quasi di non viverla, la vita, / anche io fra non molto volger di giorni / starò fermo immobile come questa rondine, / in una posizione non molto diversa da lei / e con un'espressione anche molto simile, / e anche per me, come per lei, / ci vorrà solo qualcuno che mi porti via di lì, / mi nasconda da qualche parte, dentro una buca / e mi ricopra di terra” (Claudio Damiani, poeta di origini elbane, osservando una rondine morta; in “Cieli celesti”, Fazi Editore 2016, p. 145).

 

Nunzio Marotti
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Ultima modifica il Domenica, 07 Agosto 2022 11:35