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RADIC(I)ALI 99 - Perché è “necessario” pregare

Scritto da  Nunzio Marotti Domenica, 16 Ottobre 2022 02:42

Il vangelo di oggi mostra Gesù che parla ai discepoli della necessità di pregare sempre, senza scoraggiarsi (Fausti), senza abbandonare la lotta (Vannucci), senza stancarsi.
La necessità di pregare scaturisce dalla realtà stessa: ogni forma di vita ha necessità di essere attraversata dalla Vita e ad essa unita. Biblicamente, l'uomo è immagine di Dio e solo davanti (unione) a Lui-Realtà è pienamente se stesso. Noi esistiamo in Lui, ricorda san Paolo, e pregare vuol dire essere consapevoli di questa realtà. Per l'uomo religioso è sempre in agguato il ritualismo (la riduzione della preghiera a formule) e la mentalità magica (pratiche precise con le quali si pensa di ottenere automatica risposta). Entrambe le realtà possono portare allo scoraggiamento e all'alienazione.
Vivere la preghiera è scoprire in modo esperienziale il Regno di Dio dentro di noi annunciato dal Cristo. Pregare è lasciarsi trasformare nell'immagine del Dio invisibile, il Cristo; un cammino graduale fino a dire, con Paolo, “non sono più io che vivo ma Cristo in me”.
Nella preghiera (trasformativa) tutto l'uomo è coinvolto: corporeità, mente psichica e razionale, mente spirituale (spirito). Tutto questo si riverbera nelle relazioni prossime e lontane. E' qui che sviluppano le energie in sintonia con i desideri dello Spirito (che è l'amore tra il Padre e il Figlio ed è donato al mondo): “amore, gioia, pace, longanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé” (Paolo ai Galati 5,22-23). Desideri che sono contrari a quelli dell'ego-ismo.
La preghiera è pertanto rivoluzionaria sia perché fa emergere la vera identità dell'uomo (figlio e fratello) sia perché immette nel mondo energie di un mondo nuovo, alternativo a quello presente, che si costruisce nel tempo e la cui pienezza oltrepassa il tempo.
Di fronte alla violenza nel mondo, l'uomo spirituale non si rassegna e non cerca si riformarlo agendo solo sulla violenza diretta. Va alla radice, incontrando la violenza culturale che è la legittimazione di ogni violenza diretta. Una radice che è oltre l'etica, nell'essere profondo che deve essere liberato (redento). Ecco perché è necessario pregare.
Così gli uomini spirituali sanno che il mondo non è determinato solo dai ragionamenti e dalle passioni umane. Esistono energie spirituali, riflesso della Parola eterna, che attendono di essere accolte perché ci sia progresso spirituale. Ci sono dei momenti in cui queste energie trasformative si organizzano ed emergono visibilmente, secondo regole proprie, e allora si passa ad un livello più elevato di civiltà. Ciò avviene per vie sconosciute, talvolta attraverso eventi generali, in modi che non si vorrebbe neppure immaginare.

(16 ottobre 2022 – XXIX Domenica Tempo Ordinario)

 

Nunzio Marotti
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Ultima modifica il Domenica, 16 Ottobre 2022 10:13