Nel 1727 il territorio dell’Elba è diviso in tre stati: Granducato di Toscana, principato di Piombino e stato dei Presìdi. Ognuno di questi ha una sua giurisdizione alla quale sono sottoposti i sudditi. Angiolo Agarini suddito del principato di Piombino vuole andare ad abitare nel territorio di Portoferraio e diventare suddito del granduca di Toscana. Per una vicenda particolare che gli è capitata non vuole più abitare a Rio e vuole andare ad abitare a Portoferraio. E’ successo che i famigli del governatore di Rio nottetempo sono andati a casa sua a prenderlo e ferirlo ma è stato difeso dalla moglie e parenti. Uno dei famigli è ucciso lontano da casa sua. Lui, da allora, è da quindici mesi in esilio fuori dal principato di Piombino. Genuflesso supplica il granduca di Toscana di “volerlo assicurare in Portoferraio” come tre dei suoi compagni che sono stati graziati a Portoferraio. Prega “l’Altezza Vostra Reale a non l’abbandonare”.
Il granduca risponde positivamente con un lapidario “Assicurasi”.
Questo il documento di archivio integralmente trascritto:
“Altezza Reale
Angiolo Agarini di Rio luogo della Serenissima Principessa di Piombino ,umilissimo servo di Sua Altezza Reale reverentemente gl’espone la pura verità, et è che per imposture fatte contro il suddetto Oratore fu il giorno di Domenica per ordine del Governatore del suddetto luogo preso di notte in sua casa dai famigli, e ferirlo dove per le stizze di sua Moglie e Figli con spengerli il lume corsero i parenti et altre genti i quali lo diffesero uno dei quali famigli fuggito lontano di sua casa fu privato di vita per il quale ha sofferto e soffre l’esilio di mesi quindici, pertanto l’Oratore genuflesso prega la benignità di Vostra Altezza Reale volerlo assicurare in Portoferraio come benignamente ha assicurato tre dei suoi compagni i quali furono graziati al primo di luglio del presente anno nel suddetto Portoferraio che di tal grazia prega l’Altezza Vostra Reale a non l’abbandonare. Quam Deus
Assicurasi
Il Gran Duca di Toscana”
(FILZA “Suppliche 1600-1730”C5. Carta senza numero di pagina. Carteggio del governatore. Archivio preunitario del comune di Portoferraio. Archivio del governo di Portoferraio 1553-1799. Archivio storico comune di Portoferraio)
La carta di archivio è interessante perché è salvacondotto che consente al riese Angelo Agarini di poter entrare nel territorio di Portoferraio sotto la giurisdizione del granduca di Toscana.
La risposta del granduca, il lapidario “Assicurasi”, consente di poter affermare che non solo è permesso il passaggio nel territorio della giurisdizione granducale toscana ma anche il passaggio allo status di suddito del granduca.
Il granduca è venuto incontro alla richiesta di Angiolo Agarini che, genuflesso, ha pregato di “non l’abbandonare”.
Marcello Camici
Nella foto: Portoferraio 1727. Angelo Agarini di Rio chiede al granduca di Toscana di volerlo “assicurare” in Portoferraio.