Un altro colpaccio di Belinda Biancotti e della sua galleria che riescono per magia a stivare nello spazio espositivo accanto al Municipio di Portoferraio, scorci significativi di storia dell' Arte. Grazie alla cura di Gabriele Bianconi, sta suscitando allegria e stupore la Mostra
'Angeli e Demoni - Opere grafiche dei Maestri Simbolisti della Secessione Praghese' visitabile gratuitamente fino al 10 gennaio 2026 negli orari della Galleria.
La mostra raccoglie una selezione di opere grafiche (realizzate con le diverse tecniche di xilografia, acquaforte, acquatinta, matita, matita grassa, puntasecca, litografia) dei Maestri incisori della Secessione Praghese: Mikoláš Aleš, František Bílek, Bruno Héroux, František Kobliha, Jan Konůpek, Emil Orlik, Tavic František Ṧimon e Vladimír Silovský, Max Švabinský, offrendo una sintetica rappresentazione dell’arte che, tra la fine del XIX° secolo e i primi anni del XX°, questi interpreti hanno saputo esprimere all’interno del Movimento Simbolista, diffuso in parte d’Europa ed in particolare a Parigi, Vienna, Praga, Berlino, Monaco, Roma.
La piccola ma importante mostra di Portoferraio si caratterizza quindi come una porta d' ingresso nel movimento artistico della 'Secessione Praghese', (parte della Art Nouveau) caratterizzata, oltre che dalla straordinaria produzione di grafica simbolista, dalle opere architettoniche moderniste che caratterizzano anche oggi la città di Kafka.
La visita attenta delle 20 opere esposte, riesce a fare percepire come il simbolismo sia stato incontro e scambio tra poesia, letteratura, musica, architettura, filosofia, un vasto fenomeno culturale che pittoricamente si è opposto alla cultura dominante del tempo, l’impressionismo esposto nei Saloni ufficiali ma, idealmente, anche al Razionalismo e al Realismo, rivolgendo viceversa la propria attenzione verso il mondo interiore dell’artista: le emozioni, le aspirazioni, i desideri, i sogni, le paure e i sentimenti inconsci. Un Movimento che ha concepito la realtà come un insieme unico collegato da nessi mistici e sotterranei, trame che spettava al poeta di rivelare attraverso simboli, metafore, miti, poesie.
La natura è stata ripensata come un universo animato, con la morte spesso immanente come una presenza incombente. L' inaugurazione della mostra (con la performance di Gabriele Bianconi) ha evidenziato l’effetto dirompente che ebbero I Fiori del Male di Baudelaire, (in particolare il sonetto Le Connessioni) opera che ha preceduto di circa trent’anni la pubblicazione nel 1886 del Manifesto del Simbolismo nell’inserto di Le Figaro, ad opera di Jean Moréas. Tra le opere esposte di Frantisek Kobliha si distingue Amato (Abbraccio), dal ciclo Zen, xilografia del 1910 già recensita dal Prof. Enrico Crispolti (Cat. Galleria dell’Incisione, Milano 1970) e testimonianza dell' influenza del 'Giapponismo'. Catalizza l’attenzione Sabba di Mikoláš Aleš.
Una creazione che si evidenzia per la sua potenza evocativa e visiva, un viaggio nell’immaginario del sabba tra leggende ancestrali, simboli esoterici, eros e richiami alla cultura e alle antiche tradizioni popolari. Il Caffè all’aperto con coppie danzanti di Silovsky, come Giostra, sono opere che esprimono la enorme potenza vibrante ed evocativa di un artista che si era distinto precedentemente per i temi sociali rappresentati. I Due Alberi, xilografia di Jan Konůpek è una piccola ‘perla’ con un paesaggio contrastato e in cui le due piante contrapposte in primo piano si fronteggiano quasi fossero persone. Ogni opera è insomma un microcosmo nel quale è piacevole tuffarsi liberamente e dal quale lasciarsi suggestionare. ( WIP GALLERY, Via Garibaldi 21, Portoferraio fini al 10 gennaio 2026 - info +39 335 700 8384)
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