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Del Mastro: La squadra torna in campo per vincere. (Audace - Barcellona 7-1)

Scritto da  Angelo Del Mastro - Sergio Rossi Sabato, 13 Giugno 2015 04:14

Golfo-di-Portoferraio

 

L’invito a Cafiero di ritirare la squadra per evitare  una batosta,  contenuto  in  A Sciambere  su  Elbareport  del 9 Giugno e rivolto al sindaco di Portoferraio Mario Ferrari è un  semplice invito a  gettare la spugna per manifesta inconcludenza.

Nel nostro caso, sempre parafrasando il calcio, il capitano della squadra, avuto qualche sospetto sulla regolarità dell'incontro, invece di ritirare la squadra, si è rivolta all'arbitro denunciando gravi, presunte irregolarità.  Quindi gioco fermo, giocatori in ritiro  e inevitabile perdita di tempo. 

In un mondo come il nostro, dove i valori sono sempre più rari, persone oneste come il capitano Mario "Cafiero" Ferrari  non avrebbero ritirato la squadra solo perché, si sarebbero rifiutate di scendere in campo.

Ma se  invece di un squadra di calcio di un campetto di periferia si deve dirigere la macchina  amministrativa di una città,  bisogna  rimanere  in campo  con tutte le  difficoltà  e con tutto l’impegno per  vincere la partita.

Fuori di metafora calcistica:  è vero e condivisibile  l’opinione secondo la quale  essere un buon professionista e onesto non  è sufficiente per essere un buon amministratore, ma  è anche vero  che  un  disonesto non  può  essere un buon amministratore. E la seconda parte del concetto, condividerai, non è del tutto scontata al mondo d'oggi. 

E’  quindi essenziale  che la  partita    si svolga   nel  rispetto delle  regole,  con  l’unico  obiettivo di vincerla  nell’interesse  dei cittadini. E  di  riuscirci con la partecipazione  di  tutti, dove  i diversi  tifi  si confrontino  senza slogan  o striscioni  offensivi  ma   civilmente. Questo nell’interesse di tutti.

Angelo Del Mastro

 

Vedi Angelo, un secolo fa, nel corso del mio unico mandato di consigliere comunale, durante una seduta accadde una cosa che mi fece contemporaneamente divertire ed incazzare. Umbertino Gentini  allora capogruppo dell’opposizione democristiana, aveva posto un interrogativo al Sindaco e questi aveva svicolato, Gentini era tornato alla carica e di nuovo il Sindaco si taceva. A quel punto un  consigliere di maggioranza disse al primo cittadino, piuttosto bruscamente: “O Sindaco, quando il capogruppo dell’opposizione fa una domanda gli si risponde!”  La comica replica che registrai  fu:  “Eh ma io non posso conoscere tutte le leggi… non so’ mica poliglotta!”  Lo sfondone era , appunto, divertente,  ma considerai un irritante segno di debolezza il sottrarsi al confronto.

Devo dire comunque che in quella maniera un po’ goffa il sindaco di scusava. Se per caso invece con strafottenza chi rappresentava l’Amministrazione si fosse azzardato, di fronte a quella o a qualsiasi altra richiesta dell’opposizione a dichiarare:  “La giunta non ritiene opportuno rispondere” penso che me lo sarei mangiato vivo.

“Pe’ fa’  i prepotenti  - usava ripetere mio padre – occore minimo esse’ grossi, perché assennò  capace che fai in un corpo solo settebello e primiera: ne pigli e poi ti piglieno anco pel culo”  (prometto che cercherò di tradurre il passaggio dallo slang ferajese allo spezzino,  e che lo farò recapitare anche all’assessore Bufo, presso la redazione  di “Chi l’ha Visto?”)

Ora tu mi vieni a rappresentare un idilliaco quadro un “passata è la tempesta – odo gli augel far festa” che non mi pare corrisponda affatto alla situazione che si sta vivendo in Biscotteria dove sembra invece che alberghi una totale angosciata confusione.

Incentri il tuo ragionamento sul pietoso caso Pinzuti (che peraltro non avevo – excusatio non petita … - in quel pezzo toccato) cantandoci le gesta del prode Cafiero che appena avvertì puzza di bruciato si precipitò a denunciare;  ma chi lo ha rimorchiato costui tra di noi? chi continuò a caricare di cariche, potere , decisionalità (dopo la denuncia!) il succitato?

E ancora Angelo, rispondi alle metafore calcistiche con altre metafore,  ma non spendi una parola per rispondere all’unico preciso interrogativo posto: “Quando riaprirà la Villa delle Grotte?”  e temo che non sia (in questo caso) per cattiva volontà, quanto per il fatto che non hai (anzi non avete) idea di se e quando ciò sarà possibile.

Ma può darsi anche che le tue rosee previsioni si avverino, avete governato solo un anno e (forse) ne avrete ancora di tempo. Può essere  che l’armata di Cafiero si rimetta in marcia, che risolviate tutte le vostre grane pinzute,  che la macchina comunale di qui a poco viaggi come un orologio svizzero, che il sito del comune divenga accessibile e che contenga tutte le informazioni che per legge dovrebbero starci, che poniate rimedio al discreto casino che avete determinato sul fronte del bilancio, che siate in grado di organizzare un programma di iniziative e attrattuìve stagionali di questo nome degne, che veniate a capo del pasticcio che avete combinato in Val di Denari,  che si pedonalizzi e si trasformi in giardino Piazza della Repubblica, come Cafiero aveva promesso,  che si ristrutturi la inutile Gattaia, che si realizzi l’accesso pubblico  alla Cala dei Frati, che si riapra la Villa Romana  delle Grotte, che il centro storico torni a pulsare di vita,  che si spezzino le reni ai vu cumprà davanti alla coop ed alle piattole di via Roma etc. etc. etc.

Ed è anche altrettanto possibile che il sodalizio calcistico locale vinca la Champions  (finale: Audace- Barcellona 7 a 1).   

sergio rossi

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