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A Sciambere: C'era una volta un piccolo naviglio ...

Scritto da  Secondasecca Martedì, 24 Gennaio 2017 09:46

C’è un nonno che prova a mettere a nanna il nipotino, ma siccome non gli riesce, gioca una carta infallibile.

- Vincenzino, vieni a letto che ti racconto una favola.

- Siiiiii, una favola! La posso scegliere io?

- Intanto infilati sotto le lenzuola, poi si vede. (il bambino esegue)

- Voglio una storia sulle navi.

- Non ne conosco nemmeno una.

- Te la inventi, che ci vuole?

(Al nonno viene subito in mente il Titanic) - Va bene, ci provo…. allora….. c’era una volta un transatlantico…

- Nonno, raccontami di una nave che c’abbiamo noi.

- C’era una volta una grande nave….

- Nonno, non ti allargare.

- Allora…. c’era una volta una nave piccola, nuova di trinca…..

- Seeeee….

- Riproviamo….c’era una volta una piccola nave, datata non come il Titanic, ma insomma con su qualche capello bianco…...

- Ora mi garbi, vai avanti.

- Questa piccola nave aveva una bella scala a chiocciola….

(Vincenzino mostra il suo lato cattivello) - Io voglio una rampa bella ripida, che mi diverte guardare la gente che arranca…..

- Ah! E’ così che ragioni? E magari ti garba vedere le persone andare in bagno fuori, che dentro non c’è…..

- Esatto, attraverso un bel percorso a ostacoli.

- Vincenzino, non va mica bene così, non fare il mascalzone….. Ce lo vuoi un bel bar? Un gingillino ben fornito dove si spende poco?

- Nonno, come sei noioso! Io mi voglio divertire a bordo.

- Ci mettiamo su un bel parco giochi per bambini, ti va?

- No, per quello sono buoni tutti, io voglio roba ganza.

- Tipo?

- Montagne russe, calcio ‘n culo, flipper vivente, pattinaggio su vomito…. si può fare?

Il nonno, che tra sé e sé pensa “ha’ voglia, con un po’ di maretta ha’ voglia…” dice solo questo

- No Vincenzino, non si può.

- Nonno, non ci capisci nulla a raccontare, prova un po’ a essere commovente.

- Ho capito vai….L’hai voluto te, eh? Un bel giorno questa nave col fiatone prese una cruciale decisione, per il bene suo e dell’ilvate popolazione.

- Continua.

- Lo sai cosa fanno le vecchie bestie quando decidono di farla finita?

- Sì, abbandonano il posto e vanno a morire da un’altra parte. Ma cosa c’entra?

- C’entra, c’entra…. un giorno questa nave ebbe un guasto rotto e fu portata a Livorno per la riparazione, ed una volta lì colse la palla al balzo.

- Cosa fece?

- Decise che quello era il posto e il momento giusto: si coricò su un fianco pronta a lasciarsi cadere giù, allo sprofondo, negli abissi.

(Vincenzino, che è pur sempre un bambino, piange) - NOOOOO, non puoi far morire così la nave dei miei sogni, NOOOOO…..

- Infatti la nave non muore, come in tutte le favole anche qui c’è il lieto fine. Stai tranquillo Vincenzino, che la tua nave non lo tira il calzino.

- E che succede?

- Si diceva delle bestie, ti ricordi?

- Sì.

- Ecco, questa nave è come i gatti, c’ha sette vite. Vincenzino, per fartela breve, la tua nave era solo un po’ rincoglionita e al momento del gesto estremo credeva di essere alla fonda, ma invece era già stata tirata a secco.

- Ah. Allora ha preso un rufolone?

- Fai un po’ te...

- E ora come sta? Dov’è?

- Di preciso non lo so, ma vedrai che fra un pochino, dopo essere stata ri-ri-ri sistemata, farà la tratta all’Elba, tranquilla e beata.

Morale della favola?

Favola mica tanto…

 http://www.lanazione.it/livorno/cronaca/traghetto-inclinato-feriti-1.2755804 

 

Secondasecca

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