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Del deficit insulare di "tamponamenti a catena" e della Pizza de Fango del Camerun

Scritto da  Angelo Mazzei - Sergio Rossi Venerdì, 01 Ottobre 2021 09:08

Ci possono essere tanti validi motivi per volersi fare un tampone, vaccinati o no, dovrebbe essere un nostro diritto "sanitario".
Come cazzo è possibile che non si riesca agevolmente a fare un tampone all'Elba?
Dopo una settimana di tentativi telefonici per prenotare un appuntamento, mi sono ritrovato all'avventura a tentare la sorte. Sono uscito mezz'ora prima da lavoro (al museo di Marciana) per instradarmi verso Lacona (passando da Poggio, Perone, La Pila, Monumento).
Era l'ultima chance di farsi tamponare in tempo per poter partecipare alla conferenza di oggi pomeriggio sugli etruschi a Rio e al concerto di stasera (all'accademia del Bello di Poggio).
Non ti dico la mia faccia nei giorni scorsi quando la signora di un altro posto dove fanno i tamponi, al telefono mi ha detto che facevano solo tre sedute a settimana, tutte dalle undici alle una.
La gente lavora o va a scuola a quell'ora; sabato e domenica quasi impossibile; per non parlare di certe tariffe niente affatto calmierate.
Ti scrivo chiedendoti di pubblicare la mia espressione d'inquietudine civica, insieme alle tue considerazioni a piè di pezzo.
Angelo

 

Caro Angelo
Non credo ci sia molto altro da aggiungere, soprattutto di originale, al grido di dolore... anche se a leggere dell'odissea tamponatoria e della stretta forbice oraria, mi è tornata alla memoria una vecchia "gag" di Cinzia Leone a quella che fu "La TV delle ragazze". Quella in cui nei panni della Signorina  Vaccaroni una "burocrate timbrante", la bravissima Leone  dava notizie, monetarie e non, disastrose, dichiarando ogni settimana che la allora nostra divisa nazionale (la Lira) non reggeva il confronto con la fantomatica "Pizza de Fango del Camerun".
Ma l'invenzione forse più divertente dello sketch era la dichiarazione strillata dell'orario di apertura dello sportello al pubblico, dietro il quale, armata di timbri e tamponi (di altro genere) si annidava l'attrice: "DALLE 8 ALLE 8! (e non dico dalle 8 alle 20 ma dalle 8 alle 8!)"
Ora è vero che tre ore sono un po' di più di zero, ma le tue considerazioni sulla fascia oraria prescelta mi paiono sensate, e faccio voto perché la si cambi, dichiarandomi fin da ora disposto a contribuire al miglioramento del servizio con una liberale donazione monetaria (in Pizze de Fango del Camerun, naturalmente).

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