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A Sciambere della Luciòla della Luscengola e soprattutto delle Vipere

Scritto da  Yuri Tiberto - Sergio Rossi Sabato, 18 Giugno 2022 10:15

In un tipico dibattito da Facebook si disquisiva allegramente di rettili più o meno serpentiformi, e come sempre in questi casi, l'abissale ignoranza zoologica che purtroppo affligge il 99% degli italici - elbani o continentali poco cambia - mi ha portato ad esprimere tutto il mio disappunto con un commento di chiaro stampo ironico-sgarbiano. In buona sostanza, sostenevo la necessità di conoscere, se non gli univoci nomi scientifici, perlomeno il nome italiano che contraddistingue le varie specie, essendo i nomi dialettal-locali spesso forieri di grande confusione tassonomica. Nello specifico, si parlava delle non proprio minime differenze fra due Sauri, l'Orbettino e la Luscengola, e un Serpente assai diffuso come il Biacco.
E se per quest'ultimo il nome ilvatico più frequente, ma non unico, è "Serpo topaio", la Luscengola (... pur allegramente confusa con l'Orbettino) è nota come Luciola (accento tonico a piacere).

Pronta giunge la replica del nostro amato Direttore: "Essendo degli anni 40, e orgogliosamente figlio di Rosina, patresaia ergo adusa a convivere con LE serpe, la Luciòla qui, a casa mia continuerò a chiamarla Luciòla! Te buzzurro revisionista padano, chiamala come ti pare."

Premesso che in effetti le origini padane in questo caso sono citate con buona ragione (l'italico nome Biacco pare derivi dal Longobardo), devo altresì confessare che le mie - pur modeste e lacunose - conoscenze in ambito ittiologico e più in generale zoologico derivano oltre che da qualche buon libro letto fin dalla prima infanzia, dalle infinite giornate trascorse sul campo, ovviamente all'Elba.
E quindi non solo conosco, ma non ho niente contro i nomi dialettali.
Il problema è che può capitare, anche a te caro Sergio, di ritrovarti casualmente a soggiornare fuori dal suolo natìo.
E se dovessero avvertirti che il letto dove ti accingi a coricarti è "pieno di Tarantole", non vorrei che tu ti ci infilassi tranquillo, convinto di avere a che fare con quegli innocui e utili animaletti che noi, padani e non, chiamiamo "Gechi".
Poco piacevole sarebbe anche trovarti con sul desco un piatto di spaghetti condito con candidi petali di Margherita, o, invece che con un venefico ma saporito Scorfano, con un pallido trito di pollastro opportunamente evirato.
Non parliamo poi della felicità del tuo dentista se malauguratamente, al solito ristorante continentale, magari in un impeto di sbruffoneria fantozziana, ti venisse in mente di dichiarare spavaldo: "io i Cocchi me li pappo interi, in un boccone, e a occhi chiusi!"
Per concludere, mi corre l'obbligo di sconsigliarti vivamente di chiedere "una bella minestra di Cazzi di Re". Le teste coronate sono ormai piuttosto rare, e temo che il conto potrebbe risultare alquanto salato... sorvolando sull'appetibilità del piatto.

Piccola chiosa "seria". Approfitto dell'occasione per ricordare che:
- Vipera e "Aspide" sono esattamente la stessa specie;
- NESSUN serpente più lungo di 50/60 cm può essere una Vipera. Lasciatelo in pace!
- La Luscengola (o Luciòla...) si riconosce facilmente, anche dall'Orbettino, per la presenza di 4 arti atrofizzati.
- Anche nel raro caso in cui ci si imbattesse in una vera Vipera, è sufficiente lasciarla in pace e non vi aggredirà. E possibilmente, non uccidetela (tra l'altro è reato).

Buon fine settimana 

Yuri Tiberto

 

Caro Yuri
Ho apprezzato molto la tua spassosa e dotta replica (ad una battuta chiaramente scherzosa)  però sai, è più forte di me, e tra l’esattezza tassonomica (avverti l’assessore che non parliamo di fisco) e la cultura popolare della mia terra,  se necessario, ad essere sacrificata è la prima.

Chioso volentieri piuttosto la tua utile chiosa, ammettendo che di favate (fole per voi padani) il popolo ilvate sull'argomento "vipere" nei secoli ha confezionate un bel po'.

Anni fa iniziai a scrivere una sorta di "guida semiseria e divertita dell'Elba" (mai terminata) e uno dei capitoletti già steso si intitolava: "Cosa fare per farsi mordere da una vipera", e iniziava più o meno con l'invito alla scelta di un luogo sassoso, isolato e assolato, e con la raccomandazione di recarvisi in pantaloni corti ed a piedi scalzi, e con questi (dopo probabili giorni e giorni di attesa, dopo aver visto transitare molti altri innocui ofidi) manifestatasi lei, la vipera, invece che battere a terra un bastone o un piede (cosa che potrebbe farla fuggire) "zampicarla ben bene" e, una volta morsi, fare una corsetta per ottimizzare il circolo del veleno, indirizzandosi, in luogo che al pronto soccorso, al bar per un alcolicissimo aperitivo.

L'ispirazione l'avevo avuta entrando in un esercizio commerciale e nel vedere esposte in un vaso di vetro, immerse in liquido conservante, le spoglie mortali di un povero "serpo bottaccio" (Natrix dal collare o sbaglio?) di cui è giusto avere timore solo se si è rospi (non nel senso di essere brutti forte, ma proprio batraci). Non basti: attaccato al vaso c'era proprio un cartellino con scritto su "vipera" e ammetto che mi mancò il cuore di completare la definizione con l'allocuzione "di 'sto cazzo" che sarebbe stata di incontestabile esattezza. 

Non bastasse lo stesso serpe defunto fu ridefinito "vipera siberiana" (Il serpo che venne dal freddo?) e mi dicono che ci fu pure qualche giornalista che abboccò.

Raccolsi inoltre altre "notizie giurate" viperine: quella di una ultracentenaria (!) vipera pugginca, lunga più di due metri, di quella "cangurina cavese" che inseguiva, per cento metri, saltando da un terrazzamento all'altro, il malcapitato che l'aveva incrociata, così, per pura serpigna cattiveria, etc.;

E all'epoca non era stata ancora partorita la madre di tutte le puttanate in argomento, fu infatti nei tempi di creazione del Parco che apprendemmo che dei biechi ambientalisti, avevano inseminato l'isola di centinaia di vipere lanciandole da un elicottero giallo...

Basta... l'abbiamo fatta troppo lunga, il consigliere ha già il mal di testa, e poi, per restare in argomento, come diceva Rosina "le cose troppo lunghe doventano serpi!"

 

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Ultima modifica il Sabato, 18 Giugno 2022 17:31

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