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A Sciambere dei "restauri" a Capobianco, ovverosia: ad ogni favata corrisponde una favata uguale e contraria

Scritto da  Alex Beneforti - Sergio Rossi Giovedì, 26 Settembre 2013 16:38

Ecco.. me lo sentivo...non ci voleva uno scienziato per capire che con i solventi la vernice avrebbe imbrattato il resto della pietra.. forse era meglio consultare qualcuno che la pietra la lavora prima di procedere; adesso parlano di sabbiatura (non è un muro o un soffitto di mezzane, è pietra dura.. dura come....lasciamo perdere..). Per togliere le scritte ci vuole un martelletto con scalpello o una bucciardatrice ! Fave ! ....ce lo metto fave ? no meglio di no... lo tolgo ? lo lascio ?

Alex Beneforti

Lascicelo … ero sul punto di citare “la scritta invincibile” di Bertold Brecht,  ma poi mi toccava ordina’ da Vinicio in farmacia una secchiata d’aspirine pe’ il conseguente mal di testa dell’assessore, e forse anche del suo tecnico “braccio armato”, che non ha valutato che una cotale roccia, dura sì, ma così porosa e fratta da sfagliarsi alla minima percussione orizzontale, altresì mostrando su ogni linea di frattura  i “dendriti di o ossido idrato di manganese”  (o psilomelamo,  gli “alberelli” neri cha da ragazzini vendevamo ai turisti  contrabbandandoli per "fossili"), si sarebbe “ciucciata” solventi e colore soluto con la stessa supersonica velocità con cui un piaggese medio si ingavona mezzo litro di vino.

Ora, visti i presupposti e la competenza mostrata, se la seguitano, è capace che ci scalpellano e ci scappellano mezzo Capo Bianco.  

 

A questo punto forse ci conviene puntare sull’azione erosiva dei venti e del mare .. un po’ più lunga ma di sicuro fa meno danno  

 

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